Operazione “Tajine”, anche un militare dell’esercito tra gli arrestati

Francesco Vantaggiato, 31 anni di Nardò e ristretto ai domiciliari, risponde di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.  Invece, in un’altra conversazione, egli  afferma di essere intenzionato ad impossessarsi di munizioni dal poligono di tiro in cui si esercitava.

Vi è anche un militare, tra le otto persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta “Tajine”.

Francesco Vantaggiato, 31 anni di Nardò e ristretto ai domiciliari, risponde di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti,

Vantaggiato, miliare dell’esercito in servizio presso una caserma in Provincia di Novara, afferma il gip Antonia Martalò nell’ordinanza “coadiuvava Drazza nell’attività di vendita di sostanze stupefacenti e di recupero crediti, manifestando la volontà di fornirgli proiettili e ad effettuare un carico di sostanza stupefacente dall’Emilia Romagna”.

In una intercettazione con Antonio Drazza, offre la propria disponibilità, durante il periodo di licenza (fine gennaio del 2015) .

Vantaggiato: Che io a fine gennaio scendo di nuovo…primo di febbraio …che poi..se in caso …ci mettiamo in macchina e andiamo e torniamo

Drazza: …se nel frattempo è arrivato ..hanno parlato e dicono che vada….ci mettiamo d’accordo e andiamo prima…Uno fa l’andata o  facciamo metà e metà come strada e poi…

Vantaggiato: Andiamo, dormiamo una notte e ce ne torniamo il giorno dopo

Invece, in un’altra conversazione con Drazza, Vantaggiato afferma di essere intenzionato ad impossessarsi di munizioni dal poligono di tiro in cui si esercitava.

V.: Mo se vado li Antò , devo sparare colpi di fucile…mi devo fregare tanta di quella roba. Va beh , colpi di fucile ne vuoi ? Quanti ne vuoi?

Dalle numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, emerge come tutto ruota intorno alla vendita di droga, dentro e fuori i confini nazionali, e al controllo del territorio anche grazie alla disponibilità di un vero e provo arsenale.

L’indagine ha preso il via dal ferimento di Andrea Sabato, nel giugno del 2013 a Matino e per il quale venne tratto in arresto Pasquale Abruzzese. Episodio da inquadrarsi nell’ambito dei contrasti per la vendita di sostanze stupefacenti, al fine di ottenere il controllo del territorio,  Da lì, sono iniziate una serie di attività di intercettazioni che hanno permesso di sgominare l’organizzazione criminale. Nonostante, il linguaggio tipicamente criptico ed allusivo utilizzato dagli indagati, gli investigatori sono riusciti a dare un accelerata alle indagini grazie all’arresto di Drazza e Panzanaro.

Le indagini hanno preso spunto anche da un altra inchiesta. Quella del furto di armi presso la forestale di San Cataldo, conclusasi con diverse condanne.

Drazza avrebbe ricevuto un mitragliatore M12 da Angelo Buccarella, per sanare un debito di 2mila debito.

In una intercettazione ambientale  tra Buccarella ed Ermanno Bianco (indagato in quel l’inchiesta), mentre stavano per recarsi da Drazza per acquistare cocaina , il primo afferma: “Ce n’è un altro che ne vuole cinquanta, i soliti”. Secondo il gip, tale frase esprimerebbe la “necessità di  aprirvi grippati della droga, per far fronte alle richieste dei clienti.

In una conversazione intercorsa tra Aziz e Abderrazzaz invece, emergono anche le modalità di preparazione della droga.

A: La macini che diventa come polvere e ci aggiungi la marijuana, in quanto non contiene più olio e ci aggiungi …l’olio da tavola e porti in ebollizione un po’ di marijuana con quel l’olio finché non da quell’aroma e poi mischi.

Tra i mezzi di trasporto utilizzati, vi sono i più disparati. In un’occasione viene addirittura stabilito di trasportare la droga, nascondendola nel seno di una prostituta .

Nell’intercettazione tra Hachouch e De Mitri invece, si parla anche dei metodi violenti da mettere in pratica per eliminare i concorrenti.

De Mitri: Adesso l’importante è piazzarci ed iniziare, capito? Che dopo per farli scappare non ci vuole molto. ….spariscono da Lecce

H: Oppure a casa, sparare, la prima, la seconda è loro scappano

De Mitri: Quand’e vado io alla porta e gliela faccio come quello che  cola la pasta

In una conversazione con Panzanaro, emerge poi come Drazza godesse di ottima fama nel mercato della droga, perché trattava sostanza stupefacente di ottima qualità

A “Se mi devo rovinare quel poco di reputazione, che riesco, che mi sono fatta con l’andare degli anni..e no compà mi sento male” .

Nelle prossime ore, si svolgeranno gli interrogatori di garanzia degli indagati.Antonio Drazza è assistito dall’avvocato Francesca Conte.



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