Operazione “Tornado” su droga, mafia e politica. Inflitti oltre 200 anni di reclusione

La sentenza è stata emess dal gup Edoardo D’Ambrosio al termine del processo con rito abbreviato

Arrivano 28 condanne al termine del processo con rito abbreviato relativo alla maxi operazione “Tornado” su mafia, droga ed estorsioni nel Basso Salento, ma anche alcune assoluzioni. Il gup Edoardo D’Ambrosio ha inflitto: 10 anni ed 8 mesi per Marco Cananiello, detto “Bravo”, 22 anni, di Maglie (il pm ha invocato 15 anni); 8 mesi (pena sospesa) per Giovanni Umberto De Iaco, 23 anni di Scorrano (1 anno); 10 anni per Andrea Marsella, 28 anni, di Maglie, detto “Bandera” (12 anni); 3 anni e 4 mesi per Giorgio Piccinno, detto “Bambi”, 31 anni, di Scorrano (2 anni e 6 mesi); 6 anni per Giovanni Verardi, detto “Briga”, 52 anni, di Scorrano (6 anni).

E poi: 20 anni per Giuseppe Amato, soprannominato “Padreterno”, 64 anni, di Scorrano (24 anni) e 18 anni a Francesco Amato, detto “Checco”, 29 anni, di Scorrano (24 anni); 10 anni per Andrea Carrisi, 31 anni di Botrugno(10 anni); 5 anni e 4 mesi per Massimiliano Filippo, chiamato “Cuoco”, 43 anni, di Scorrano (12 anni) e 10 anni per Gianpiero Gallone, 29 anni, di Scorrano (12 anni).

E poi, 6 anni per Giuseppe Grasso, 51 anni, di Lecce (5 anni); 5 anni e 4 mesi ad Hamid Hakim, 30 anni, di origini marocchine, ma residente a Madone, in provincia di Bergamo (2 anni); 18 anni per Salvatore Maraschio, detto “Totò”, 26, di Maglie (20 anni); 5 anni e 4 mesi per Donato Mega, detto “Duccio”, 38 anni, di Scorrano; 12 anni per Simone Natali, 31 anni, di Scorrano (12 anni) e Matteo Peluso, 28 anni, di Scorrano(12 anni); 4 anni ed 8 mesi per per Luca Presicce, 27 anni, di Scorrano (12 anni) e 15 anni per Matteo Presicce, detto “Saulle”, 28 anni, di Scorrano(15 anni); 15 anni per Giorgio Rausa, chiamato “Giorgino”, 25 anni, di Scorrano(15 anni); 10 anni per Luigi Rausa, 46 anni, di Scorrano(12 anni) e Salvatore Rausa, detto “Pizzileo”, 32 anni, di Scorrano(12 anni); 8 anni per Matteo Rizzo, detto “Penna” o “Pennetta”, 23 anni, di Scorrano(15 anni); 3 anni per Franco Frisari Tamborino, 40 anni, di Maglie(5 anni); 3 anni ad Antonio De Cagna, detto Chilla, 47enne di Scorrano e 4 anni ed 8 mesi per Luca Rosato, 25 anni di Scorrano e8 mesi ( pena sospesa) Matteo Zezza, 27 anni, di Scorrano ( il pm aveva chiesto l’assoluzione); 2 anni e 6 mesi per Marco De Vitis, 44 anni, di Supersano; 4 anni per Gloria Fracasso, detta “Bessy”, 48 anni, di Scorrano (il pm aveva chiesto assoluzione).

Il giudice ha comunque assolto molti imputati per singoli capi di imputazione.

Assoluzione “in toto” per Simone De Luca, detto “Smith”, 43 anni, di Maglie (2 anni) ; Andrea Amato De Luca, 22 anni, originario di Scorrano (1 anno); Mirko Ruggeri, detto “Stromeberg”, 46 anni, di Scorrano (6 anni); Sarah Piccinno, 37 anni di Scorrano (2 anni e 6 mesi).

In una scorsa udienza, il sostituto procuratore Maria Vallefuoco ha invocato complessivamente circa 250 anni di carcere.

Rispondono a vario titolo e in diversa misura di: “associazione di tipo mafioso”, “associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti”, “danneggiamento seguito da incendio”, “detenzione abusiva di armi e di materie esplodenti”, “detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti”, “estorsione”, “ricettazione”, “minaccia aggravata”, “porto abusivo di armi” e “sequestro di persona e violenza privata”.

Gli imputati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati: Giovanni Montagna, Dimitry Conte, Mario Blandolino, Vincenzo Blandolino, Silvio Caroli, Anna Grazia Maraschio, Pantaleo Cannoletta, Rocco Petracca, Marzia Francesca Libetta, Veronica Merico, Maurizio Rizzo, Roberta Cofano, Gaetano Stea, Salvatore Giannaccari, Giuseppe Presicce, Gabriele Presicce, Antonio Costantino Mariano, Maurizio Forte.

Le indagini “Tornado” hanno permesso di sgominare un vero e proprio clan emergente, con disponibilità di armi, che agiva con particolare violenza, che aveva il proprio core business nello spaccio di droga e da cui ricavava circa 500mila euro l’anno. Alla guida del sodalizio Giuseppe Amato, detto “padre eterno”. Al suo fianco il figlio Francesco. La banda agiva attraverso atti intimidatori e spedizioni punitive. Come nel caso dell’omicidio del giovane Mattia Capocelli lo scorso 25 aprile.

L’indagine è stata condotta dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Maglie dal settembre 2017 e ha consentito di individuare le condotte delinquenziali di un agguerrito gruppo criminale “emergente” di tipo mafioso egemone in numerosi comuni dell’area magliese.

La posizione del sindaco di Scorrano

Il sindaco di Scorrano Guido Nicola Stefanelli ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato secco. La richiesta, avanzata dagli avvocati Luigi Corvaglia e Francesco Vergine, è stata comunicata al pm di udienza Alberto Santacatterina, nel corso dell’udienza preliminare davanti al gup Laura Liguori. E verrà presumibilmente formalizzata nel corso della prossima, fissata per l’11 maggio. Intanto, la difesa ha anche prodotto nel corso dell’udienza una corposa documentazione.

L’accusa formulata dal procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi e dal sostituto procuratore Maria Vallefuoco, nei confronti di Stefanelli, è quella di concorso esterno in associazione mafiosa. Sarebbe consistita nel “promettere agli appartenenti al sodalizio criminoso, smantellato con l’operazione Tornado, l’aggiudicazione di appalti e servizi pubblici, e nello specifico la gestione del parco comunale “La Favorita” con annesso chiosco bar nonché la gestione dei parcheggi comunali”.

La contropartita per Stefanelli? “Il sostegno del clan nelle competizioni elettorali alle quali era interessato”. Il candidato si sarebbe così avvalso della collaborazione di Massimiliano Filippo, dipendente della ditta Nuova Era amministrata dal primo.

Le elezioni “incriminate” sarebbero le comunali del maggio 2017, all’esito delle quali, Stefanelli veniva eletto sindaco. Stefanelli, durante le indagini, venne anche ascoltato in Procura. Il “primo cittadino” sostenne, dinanzi al pm Vallefuoco, di non aver mai fatto alcun favore al clan Amato e di non aver mai chiesto il voto.

Nei mesi scorsi, il Consiglio dei ministri su proposta del Ministero dell’Interno ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Scorrano per infiltrazioni mafiose, accogliendo così la richiesta della commissione prefettizia.



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