
Fanno “scena muta” tutti gli indagati finiti in manette nell’operazione “Vele” che ha permesso di fare luce sul traffico di droga nella zona 167 di Lecce.
Dinanzi al giudice per le indagini preliminari, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere anche Giampiero Alula, 40enne di San Pietro Vernotico; Antonio Balloi, 72 anni, di origini sarde ma residente a Surbo (nel 1987, venne coinvolto nel rapimento della 15enne toscana Esteranne Ricca); Danilo De Tommasi, 29 anni di Lecce; Cesario Filippo, 40 anni, di San Pietro Vernotico; Luca Pacentrilli, 30 anni, di Lecce; Antonio Restia, 54 anni, di Lecce; Oronzo Russo, 32 anni, di Lecce; Andrea Bisconti, 38 anni, di Lecce; Rodolfo Franco, 62 anni, di San Cesario; Andrea Podo, 24 anni di Lecce (ristretti ai domiciliari).
Massimiliano Elia, 43 anni, di Lecce (detenuto in carcere) ha fatto scena muta davanti al gip di Brindisi.
Saulle Politi, 47enne di Monteroni, raggiunto dalla misura dei domiciliari, sarà sentito domani per rogatoria dal carcere di Ascoli Piceno (dov’è detenuto a seguito dell’Operazione “Labirinto”).
Ieri, invece, è stata la volta di Gianfranco Elia, 46enne di Lecce e Diego Podo, 34 anni (in carcere); Cristian Cito, 30 anni, di Lecce e Gabriele Tarantino, 40 anni, di Campi (ai domiciliari).
Rispondono a vario titolo ed in diversa misura di associazione di stampo mafioso finalizzata al traffico di stupefacenti, produzione, detenzione e traffico di droga.
Sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati: Rita Ciccarese, Umberto Leo, Pantaleo Cannoletta, Laura Minosi, Raffaele Benfatto, Benedetto Scippa, Erlene Galasso, Giuseppe De Luca, Ladislao Massari, Cosimo D’Agostino, Antonio Savoia, Mariangela Calò, Ivan Feola, Annalisa Prete.