200 grammi di sostanza allucinogena purissima per un valore stimato sul mercato di circa 12mila euro. Questo il contenuto di uno dei tanti pacchi recapitati a Ecaterina Popa, 39enne di origini rumene, arrestata nel tardo pomeriggio di ieri.
Un pacco, poi un altro e un altro ancora. Tutti delle stesse dimensioni. Tutti provenienti dal medesimo mittente (una società spagnola che consegna acquisti effettuati tramite internet). Tutti recapitati in un’abitazione di Copertino dove Ecaterina Popa, 39enne originaria di Galati (Romania), lavorava come badante dallo scorso ottobre. Ma quei strani movimenti postali, troppo frequenti per non destare sospetti, non sono passati inosservati ai Carabinieri della tenenza locale che hanno immediatamente avviato, nei giorni scorsi, servizi mirati di approfondimento presso tutte le sedi di società di corrieri espressi che hanno competenza su quel territorio nel tentativo di cercare qualche riscontro.
È bastato l’ennesimo pacchetto giunto a destinazione a fugare ogni dubbio. Insieme alla scatola, ad entrare in casa della badante di origini rumene anche i carabinieri che, di fronte al silenzio della donna che non ha saputo fornire una spiegazione plausibile a quanto stesse accadendo, hanno effettuato un’accurata ed approfondita ispezione. All’interno del “cadeau” 200 grammi circa di sostanza stupefacente “allucinogena” purissima, del tipo che una volta lavorato serve a confezionare le pastiglie di ecstasy. Il valore complessivo sul mercato si aggira intorno ai 12mila euro. La 39enne peccando forse un po’ di ingenuità nel credere che l’indirizzo dove era domiciliata fosse assolutamente “insospettabile” (è stata infatti esclusa ogni responsabilità da parte della proprietaria dell’abitazione), è considerata dagli investigatori un “anello” importante di una lunga catena che ruota intorno ad un’organizzazione molto più ramificata e dedita al traffico internazionale ed allo spaccio di sostanze stupefacenti sintetiche. Sono in corso, infatti, ulteriori indagini al fine di risalire a tutti i soggetti coinvolti per disarticolare il sodalizio.
Sequestrata la sostanza, per Ecaterina Popa, dopo le formalità di rito, si sono aperte le porte della Casa Circondariale di Lecce.