Evade dai domiciliari con l’intenzione di una fuga d’amore. Viene arrestato e poi patteggia davanti al giudice

Nella giornata di oggi, il 40enne ha patteggiato cinque mesi di reclusione ed è stato scarcerato per poi tornare ai domiciliari.

Un 40enne leccese, il quale dopo aver tagliato il braccialetto  elettronico per rivedere la donna che l’aveva denunciato per maltrattamenti  (era sottoposto anche al divieto di avvicinamento per questo capo d’accusa) era evaso dagli arresti domiciliari a cui era sottoposto per una serie di furti, ha patteggiato la pena.

A.C., nella mattinata di domenica, è stato rintracciato dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile ed accompagnato in carcere, come disposto dal pm.

Nella giornata di oggi, il 40enne ha patteggiato cinque mesi di reclusione, davanti al giudice del tribunale di Lecce, Maddalena Torelli. La pena era stata concordata in precedenza, dall’avvocato Alessandro Mariano, legale di A.C., con la Procura. Al termine del processo per direttissima, il giudice ha disposto anche la scarcerazione dell’imputato. Il 40enne leccese, dopo la decisione del tribunale, ha potuto lasciare il carcere di Borgo San Nicola per ritornare agli arresti domiciliari.

Va detto che durante l’interrogatorio di convalida, nell’ambito del processo per direttissima, A.C. ha spiegato di aver agito spinto dall’amore, tanto da avere maturato l’intenzione di raggiungere la donna che amava, per poi fuggire con lei. Ed ha precisato davanti al giudice di avere passato la nottata, dopo l’evasione, in una masseria. Dopo essersi reso conto di avere sbagliato, si è però reso reperibile ed è stato poi rintracciato ed arrestato dai carabinieri.