“Albano Galati non presentava al momento dei fatti, e con specifico riferimento ai fatti per cui procede, disturbi psicopatologici tali da interferire sulla capacità d’intendere e di volere”.
Per il 56enne di Taurisano, accusato dell’omicidio, con oltre venti coltellate, della moglie Aneta Danelczyk, 49
enne di origini polacche, il professore di psicopatologia forense, Roberto Catanesi ha depositato, nelle scorse ore, la perizia psichiatrica per far luce sul suo stato mentale, quel pomeriggio del 16 marzo, nell’abitazione di via Corvaglia a Taurisano.
La perizia venne disposta, nel maggio scorso, dal gip Giulia Proto, con l’assenso del pm Giorgia Villa, nell’ambito dell’incidente probatorio.
Ed ha accertato, oltre alla capacità d’intendere e di volere di Galati, anche la sua capacità di stare in giudizio e di affrontare, un’eventuale processo.
L’accertamento è stato disposto su istanza della difesa, rappresentata dagli avvocati Luca Puce e Davide Micaletto, sulla scorta della perizia di parte dello psichiatra Elio Serra. Lo specialista, durante i colloqui in carcere con Galati ha potuto confermare le amnesie dell’uomo che erano emerse già nel corso dell’interrogatorio dinanzi ai pm, quando disse di non ricordare nulla. Inoltre, Galati si sarebbe reso protagonista di un grave episodio di matrice autolesionistica e fu trasferito in una cella d’isolamento.
I familiari della vittima sono assistiti dall’avvocato Francesca Conte.
Albano Galati, oltre che di omicidio, risponde anche di tentato omicidio nei confronti di una vicina di casa della moglie, assistita dall’avvocato Roberto Bray.
La donna veniva colpita sotto l’ascella nel tentativo di fare scudo con il corpo ad Aneta, dopo essere stata ferita con un taglierino nell’abitazione, veniva inseguita dal marito fino alla casa della vicina, e accoltellata a morte.
Ed in queste ore, come detto, è stata depositata la perizia psichiatrica per Galati.