Si sono svolti in mattinata gli interrogatori degli arrestati nell’ambito dell’inchiesta “Unfinished Work”, relativa al presunto sistema di malaffare nei lavori di ristrutturazione del poliambulatorio di Martano, finanziato con i fondi della Comunità Europea per un importo complessivo di oltre 4 milioni di euro, nell’ambito del progetto por Fesr Puglia 2007-2013.
Davanti al gip Simona Panzera, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, si è svolto l’interrogatorio di garanzia di Florenzo Pisanello, 67 anni di Lecce, in qualità di responsabile dell’Area Tecnica della Asl, ora in pensione, alla presenza del pm Alessandro Prontera. Assistito dagli avvocati Roberto Rella e Rosalba Pindinello, ha risposto per circa tre ore alle domande del giudice e respinto le accuse, sottolinenando di avere agito sempre in buona fede e in maniera trasparente.
Nello specifico, Pisanello ha sottolineato di non avere agevolato alcun imprenditore e di essersi sempre mosso nell’interesse della collettività. Il responsabile dell’Area Tecnica ha inoltre sostenuto che, occupandosi degli aspetti dirigenziali, si recava raramente presso i cantieri per verificare lo stato dei lavori e non aveva rapporti diretti con le ditte.
Antonio Leo, 60enne di Soleto, quale componente dell’Area Tecnica Asl e direttore dei lavori, all’epoca dei fatti, anche lui ai domiciliari, si è avvalso della facoltà di non rispondere. È assistito dagli avvocati Rosalba Pindinello e Tommaso Stefanizzo.
Anche l’imprenditore Francesco Reddavide, 67 anni di Adelfia, assistito dagli avvocati Giuseppe Corleto e Giuseppe Guastella, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’imprenditore è stato, invece, raggiunto soltanto dalla misura interdittiva del divieto di esercizio dell’attività imprenditoriale per un anno.
Risultano indagati a piede libero: Cosimo Partipilo, 50enne di Modugno (Bari) amministratore della società capogruppo e mandataria Edilmat s.r.l.; Gaetano Natuzzi, 40 anni di Gioia del Colle, Direttore di cantiere a Martano, in rappresentanza della società mandante Elettra s.r.l. dell’ATI esecutrice dei lavori; Salvatore Martinelli, 60enne di Taranto, rappresentante legale della Elettra, s.r.l.; Pantaleo Chiriacò, 64enne di Sternatia.
Gli indagati rispondono a vario titolo ed in diversa misura di abuso di ufficio, peculato, falso e frode nelle forniture pubbliche.
L’inchiesta “Unfinished Work” coordinata dal sostituto procuratore Alessandro Prontera è stata condotta dalle “Fiamme Gialle” di Otranto. Secondo l’accusa, Florenzo Pisanello e Antonio Leo, entrambi pubblici ufficiali, in concorso con gli imprenditori Cosimo Partipilo e Gaetano Natuzzi, avrebbero falsamente attestato che i lavori per il Poliambulatorio di Martano erano ultimati in data 26 ottobre del 2015, in conformità con il progetto approvato con Delibera Commissariale dell’ottobre del 2011 e dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco con una nota del dicembre del 2010.
In realtà, a seguito di un’ispezione degli stessi Vigili del Fuoco, risalente al mese di luglio del 2017, veniva accertata l’inadeguatezza della struttura alla normativa antincendio, tanto che era stata dichiarata irricevibile la S.C.I.A. antincendio dell’aprile del 2017.
I dirigenti Pisanello e Leo, in concorso con l’imprenditore Reddavide, inoltre, ritiene la Procura, adottavano e sottoscrivevano uno “stato finale dei lavori”, privo di coincidenza con l’iniziale computo metrico e si appropriavano di non meno di 30.022,76 euro che venivano accreditati alla Attitecnica 85 s.r.l., per lavori apparentemente eseguiti. Il riferimento è ai lavori per la messa in funzione del Cad Dialisi del Poliambulatorio di Martano.