Tentata estorsione verso un commercialista, arriva il “Non doversi procedere” per i due imputati

I giudici hanno accolto la tesi difensiva per C.R.E., 70enne ed M.G. , entrambi di Novoli, difesi dagli avvocati Francesco Spagnolo ed Alessandro Stomeo.

Erano accusati di tentata estorsione e di avere aggredito fisicamente un commercialista che aveva un credito con entrambi, ma al termine del processo è stato dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione, per i due imputati. Il collegio della prima sezione collegiale ha infatti riqualificato il reato in esercizio arbitrario delle proprie ragioni, come richiesto dalla Procura.

I giudici hanno accolto la tesi difensiva per C.R.E., 70enne ed M.G., entrambi di Novoli, difesi dagli avvocati Francesco Spagnolo ed Alessandro Stomeo.

Il commercialista si era costituito parte civile con l’avvocato Giuseppe Caputo.

I fatti risalgono al mese di aprile del 2013. Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Francesca Miglietta, i due imputati cercavano di costringere il commercialista, che aveva svolto attività professionale ed era creditore verso entrambi, a redigere una dichiarazione di non aver nulla da pretendere da loro. In che modo? Prima spintonandolo e minacciandolo e poi strappandogli la cornetta del telefono, mentre il commercialista era intento a chiamare il 112. Con tale condotta, i due imputati gli avrebbero cagionato lesioni giudicate guaribili in tre giorni.

Occorre ricordare che nei confronti del commercialista “pende” in Appello una condanna a sei (pena sospesa) per appropriazione indebita. L’uomo, nelle vesti di consulente del lavoro, si sarebbe appropriato della documentazione contabile della società, omettendo di restituirla, nonostante la formale richiesta di revoca del mandato.



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