Presunta truffa sui mega yacht, tra Casarano e Napoli. Assoluzione per quattro imputati ed azienda

L’indagine riguardava un finanziamento di oltre 2 milioni di euro, a fronte del quale, nel 2011 e nel 2012, era stato erogato 1 milione e 820mila euro, oggetto della contestazione.

Arrivano cinque assoluzioni con formula piena, al termine del processo sulla maxi truffa per l’acquisto di natanti da diporto.

Il giudice monocratico Valeria Fedele ha ritenuto non colpevoli, “perché il fatto non sussiste”: Gerardo Rizzello, 65 anni ed il figlio Ennio Rizzello, 38 anni, entrambi di Matino, che si sono avvicendati nel novembre del 2011, per la carica di legale rappresentante della “Med Yachts”; Umberto Vitali, 57 anni di Casarano, consulente aziendale; Dario Rossetto, 54 anni di Napoli, legale rappresentante della società “Naet srl”. Infine, sul banco degli imputati compariva la stessa azienda “Med Yachts”.

Rispondevano a vario titolo delle ipotesi di reato di: truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche e falso ideologico. Sono assistiti dagli avvocati Giancarlo Zompì del Foro di Lecce e Pasquale Coppola del Foro di Napoli.

Anche il sostituto procuratore Massimiliano Carducci ha chiesto l’assoluzione per gli imputati, dopo che il giudice ha rigettato la richiesta di riqualificazione del reato in malversazione.

L’indagine riguardava un finanziamento di 2 milioni e 143mila euro, a fronte del quale, nel 2011 e nel 2012 era stato erogato 1 milione e 820mila euro, oggetto della contestazione. E venne anche eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di immobili, merce e denaro, per un importo corrispondente a quello percepito dallo Stato.

Secondo quanto emerso durante le indagini, i quattro avrebbero messo in piedi una truffa per indurre in errore Invitalia, che si occupa della gestione degli incentivi per la nascita di nuove imprese. In che modo ? Secondo l’accusa, esibendo dodici fatture, attestanti falsamente la vendita di “stampi nuovi per imbarcazione”, per un importo pari a 304mila euro, tramite la Naet srl”, con sede a Napoli.

Accuse, come detto, cadute al termine del processo.



In questo articolo: