La Procura, ravvisando l'esistenza di un'associazione a delinquere, aveva chiesto la misura cautelare per i presunti sodali, ma l'istanza è stata respinta dal giudice.
I fatti si sarebbero verificati a Nardò dal marzo del 2020 al luglio del 2021, periodo in cui il centro era chiuso, a causa dell’emergenza sanitaria da covid-19