
Accolti ben 26 patteggiamenti per una presunta truffa all’Inps con i falsi braccianti a Copertino.
Il gip Maria Francesca Mariano, nelle scorse ore, ha accolto l’istanza dei legali degli imputati che si erano opposti al decreto penale di condanna.
I 26 braccianti hanno quindi chiuso i propri conti con la giustizia, patteggiando a 8 mesi di reclusione ed al pagamento di una multa di oltre 200 euro ciascuno (pena sospesa e non menzione). Rispondevano dell’ipotesi di reato di truffa ai danni dello Stato.
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Sebastiano Conte, Ugo Troso, Luca Pedone, Pamela Spedicato, Giancosimo Zecca, Cosimo D’Agostino, Simona Mancini, Luigi Massimiliano Aquaro, Francesco Cazzato, Giovanni Zecca.
L’attività di indagine, ha preso il via nel luglio del 2020, sotto la direzione del pm Donatina Buffelli, ed è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecce. Le indagini avrebbero evidenziato una lunga serie di rapporti di lavoro fittizi dichiarati all’istituto previdenziale al solo fine di beneficiare delle indennità a sostegno del reddito (disoccupazione agricola, malattia, maternità, indennità Covid-19 ecc.), a vantaggio di presunti lavoratori agricoli.
L’attività di polizia giudiziaria ha, inoltre, consentito di richiedere l’emissione di 159 decreti penali di condanna (in alcuni casi è stata presentata opposizione) nei confronti di braccianti agricoli ritenuti falsi, che avrebbero conseguito per il periodo preso in esame (2017/2020) ingiusti profitti, per una somma complessiva di un milione di euro.
Intanto si terrà nei prossimi mesi l’udienza preliminare per discutere la richiesta di rinvio a giudizio per otto persone, tra cui il rappresentante legale/prestanome, l’imprenditore di fatto e il socio fondatore della società cooperativa agricola con sede a Copertino, finita al centro della suddetta inchiesta. Sono accusati di truffa ai danni dello Stato e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.