La Procura chiude le indagini, dopo il sequestro di beni per circa 900mila euro, nel maggio scorso, nell’ambito di una maxi inchiesta della Guardia di Finanza, con dieci indagati, su una serie di truffe con i bonus edilizi, tra il 2021 e l’estate del 2023, a Carmiano, Porto Cesareo e Leverano.
L’avviso di conclusione porta la firma del pm Simona Rizzo.
Risultano indagati: A. C., 46enne di Leverano; A. D. A., 60enne di Leverano; R. N., 41 anni di Leverano; F.C., 39enne di Carmiano; G. C., 76 anni di Carmiano; D. S., 26enne di Carmiano; R. S., 45 anni di Carmiano; C. P., 47 anni di Lecce; S. L., 35 anni, di Novoli; V. D. S., 41enne di San Marzano di San Giuseppe (provincia di Taranto).
Rispondono, a vario titolo, di autoriciclaggio, truffa aggravata ed evasione fiscale.
Va detto che in precedenza, in occasione del sequestro dei beni, attraverso il decreto del gip Angelo Zizzari, il pm ravvisando l’esistenza di un’associazione a delinquere, aveva chiesto la misura cautelare per i presunti sodali, ma l’istanza era stata respinta dal giudice. Tale accusa non compare nell’avviso di conclusione delle indagini.
Le indagini hanno preso il via da segnalazioni su operazioni sospette e sono state condotte dai finanzieri della Tenenza di Porto Cesareo.
In base all’ipotesi accusatoria, Cavalera, Davide e Raffaele Sperti, Pacella, Lorusso e Di Summa si sarebbero associati per compiere raggiri consistiti nell’inviare all’Agenzia delle Entrate, un modello di dichiarazione nel quale attestavano falsamente di aver realizzato lavori di rifacimento delle facciate e di efficientamento energetico sugli immobili. Non solo, dichiaravano di voler cedere l’inesistente credito di imposta a Poste Italiane. Tale presunto piano truffaldino, avrebbe ingannato anche l’Agenzia delle Entrate. I proventi sarebbero stati trasferiti su altri conti intestati a società cartiere, per poi essere dirottati all’estero.
Gli indagati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Cosimo D’Agostino, Giuseppe De Luca, Arianna Lezzi e potranno chiedere di essere interrogati o produrre memorie nei prossimi venti giorni.