Arriva una richiesta di condanna ad 1 anno e 4 mesi, per l’ex pubblico ministero della Procura di Bari, Giuseppe Scelsi nel processo in cui compare come Parte Civile la collega Desirè Digeronimo.
Il procuratore capo Cataldo Motta, nell'abbreviato dinanzi al Gup Stefano Sernia, ha sostenuto la colpevolezza di Scelsi per il reato di abuso di ufficio. Successivamente hanno preso la parola i difensori di parte civile: l'avvocato Francesca Conte per Paola D’Aprile e l'avvocato Denise Berio in sostituzione di Alberto Melica, per il pm Digeronimo.
Venerdì 29 gennaio, dopo la discussione, ci sarà l'arringa difensiva dei legali di Scelsi, gli avvocati Luigi Covella e Andrea Sambati e dovrebbe arrivare la sentenza dei giudici. Nel procedimento si è costituita come responsabile civile la Presidenza del Consiglio, per l'eventuale risarcimento dei danni in solido con gli imputati e sempre nella prossima udienza discuteranno i legali della stessa.
Giuseppe Scelsi, 62enne originario di Andria ma residente a Bari, è accusato di abuso d’ufficio per avere disposto d’urgenza, nell'estate del 2009, intercettazioni telefoniche per danneggiare – secondo l’accusa – la collega Desirè Digeronimo che assieme a lui conduceva indagini sulla sanità e che aveva intercettato casualmente il fratello medico di Scelsi, mentre parlava con l'allora assessore pugliese alla Sanità indagato, Alberto Tedesco.
Oggi, invece, il difensore della Dr.ssa D'Aprile, l'avvocato Francesca Conte ha chiesto un risarcimento danni per la parte civile da lei rappresentata, non inferiore ad 1 milione di euro e ha chiesto che lo stesso Scelsi venga condannato al pagamento di una provvisionale di almeno 100 mila euro. In particolare, l'avvocato Conte ha sostenuto che il Dr. Scelsi sottoponeva ad intercettazione i telefoni della D'Aprile, solo per "ripicca" nei confronti della collega Desirè Digeronimo, che sapeva amica della D'Aprile, affinché potesse risultare tale rapporto di amicizia; così facendo la Digeronimo sarebbe stata "costretta" ad astenersi nel procedimento a lei assegnato nel quale, tra gli altri, era indagata Lea Cosentino , a sua volta amica della D'Aprile.
Invece, Laudati all’epoca appena nominato procuratore a Bari, venne rinviato rinviato a giudizio assieme a Scelsi, dal gup Cinzia Vergine, il 9 ottobre marzo 2013. Egli che ha scelto di essere giudicato con il rito ordinario e risponde dei reati di abuso d'ufficio e favoreggiamento personale nei confronti dell'imprenditore Giampaolo Tarantini, nell'ambito dell'inchiesta sulle escort che vede coinvolto l'ex Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
