Processo De Marco, ascoltate le sorelle di Daniele De Santis: “Siamo distrutte e ci sembra di vivere un incubo”

Le sorelle di Daniele De Santis, ucciso insieme alla fidanzata Eleonora Manta, hanno raccontato in aula il dolore per la morte del fratello

“Siamo distrutte e ci sembra di vivere un incubo. Daniele era un pilastro della nostra famiglia”. Sono state ascoltate in aula, dinanzi alla Corte d’Assise (presidente Pietro Baffa, giudice togato Maria Francesca Mariano e giudici popolari), presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, le due sorelle di Daniele De Santis (parti civili nel processo, attraverso l’avvocato Renata Minafra), barbaramente assassinato insieme alla fidanzata Eleonora Manta il 21 settembre del 2020, nell’abitazione di via Montello a Lecce, con quasi 80 coltellate.

Anzitutto è stata sentita Valentina De Santis, la sorella di Daniele che vive a Modena. Ha riferito un episodio a cui ha assistito alcuni mesi prima del duplice omicidio. Era nell’abitazione di via Montello, quando ha sentito De Marco uscire dalla stanza e riferire a Daniele che nel giro di due giorni avrebbe lasciato l’appartamento, pronunciando la frase: “grazie di tutto”.

La sorella si è poi soffermata sulla figura di Daniele, dicendo: “era un ragazzo normale, tranquillo, equilibrato e aveva lottato per raggiungere i suoi obiettivi e non ha potuto godere dei suoi sacrifici. È inconcepibile quanto accaduto e non potere invecchiare e gioire insieme a mio fratello”. Ed ha aggiunto: “Io e mia sorella siamo distrutte. Vedo il nipote di Daniele soffrire tantissimo per la sua assenza”.

Subito dopo è stata sentita Antonella De Santis, l’altra sorella di Daniele, che ha riferito: “Daniele era la persona più importante della mia vita. Ha tenuto in vita la nostra famiglia e non sopporto l’idea di dovere vivere senza di lui”. Entrambe le sorelle di Daniele hanno sottolineato in lacrime: “Daniele era un pilastro della nostra famiglia e creava gioia. Ci sembra di vivere un incubo”.

In una scorsa udienza, invece, era stata sentita Rossana Carpentieri, madre di Eleonora. “Siamo state amiche”, ha detto dinanzi ai giudici, ed ha ricostruito il suo rapporto speciale con la figlia. Durante l’ascolto, si è chiesta: “Cosa ha fatto mia figlia per ricevere tutte quelle coltellate”.



In questo articolo: