Fidanzati uccisi a coltellate, inizia il processo per Antonio De Marco. Gli aggiornamenti dall’aula bunker

È cominciato nell’aula bunker di Borgo San Nicola il processo ad Antonio De Marco. Lo studente che ha confessato di aver ucciso Eleonora e Daniele non è in aula.

Per Antonio De Marco, lo studente di scienze infermieristiche che ha confessato di aver ucciso Daniele De Santis e Eleonora Manta perché “invidioso” della loro felicità, è il momento di presentarsi alla sbarra. Non fisicamente, perché il 21enne di Casarano non sarà presente nell’aula bunker, dove comincerà il processo davanti alla Corte d’Assise (Presidente Pietro Baffa, a latere Francesca Mariano e giudici popolari) sulla strage di via Montello.

Una scelta già annunciata nelle pagine ritrovate nella sua cella a Borgo San Nicola, quando ha dato per scontata la sua condanna. «Piccolo spoiler, sul mio fascicolo c’è scritto fine pena mai…» si legge nel foglio 3 e nel 13 quando, rivolgendosi ai giudici, scrive «Mi date l’ergastolo o devo aspettare la venuta di San Gabriele Arcangelo? Tanto ormai è inutile che ci prendiamo per il culo, la sentenza l’avete già decisa…». In nessuno dei due casi è consapevolezza di quello che ha fatto, ma rabbia, insofferenza.

Non è più il momento delle lettere, dei pensieri scritti nero su bianco, dei timori su cosa sarebbe accaduto se gli inquirenti non avessero dato un nome e un volto al killer che quella maledetta sera del 21 settembre si è introdotto in casa dell’arbitro e della fidanzata e li ha finiti nonostante i tentativi disperati di difendersi, di scappare o di implorare pietà. Udienza dopo udienza, testimone dopo testimone, De Marco dovrà fare i conti con quello che ha fatto, almeno sul piano giuridico visto che, negli interrogatori come nei diari, non ha mai mostrato un vero pentimento.

«Questo omicidio è la cosa che più mi spezza: una parte di me prova dispiacere (ma solo quello), un’altra è contenta….sì! È felice di aver dato 60 coltellate, poi c’è un’altra parte che avrebbe voluto fare una strage, come se fosse stata una partita a G.T.A.… » si legge negli appunti ritrovati in mille pezzi.

Gli aggiornamenti dall’aula

Ore 9.38. Intervistato dai giornalisti, l’avvocato Andrea Starace ha confermato la volontà di avanzare, con il suo collega Giovanni Bellisario la richiesta di rito abbreviato che eviterebbe il carcere a vita allo studente e per di una perizia psichiatrica, sulla scorta della relazione dei consulenti di parte.

Ore 9.58. I familiari di Eleonora e Daniele hanno chiesto di costituirsi parte civile. I genitori dell’arbitro, Fernando De Santis e Floreana Rita Rossi, assistiti dall’avvocato Mario Fazzini e le sorelle Valentina e Antonella De Santis, difese dall’avvocato Renata Minafra. La madre della 31enne, Rossana Carpentieri assistita dall’avvocato Francesco Spagnolo e il padre, Marco Quintino Manta difeso dall’avvocato Luca Piri. E ancora lo zio, Cosimo Carpentieri con il legale Stefano Miglietta e la nonna Luce Apollonio attraverso l’avvocato Fiorella d’Ettorre.

Lo ha chiesto anche il Cidu, il Centro Internazionale Diritti Umani presieduto da Paolo D’Amico, con l’avvocato Cosimo Castrignanò, ma l’avvocato Andrea Starace ha dichiarato inammissibile la richiesta. La Corte si è ritirata per deliberare. I giudici dovranno decidera anche se accogliere o meno un nipote di Daniele, assistito dall’avvocato Minafra, come parte civile.

Tutte le parti civili sono state ammesse.

La richiesta di perizia psichiatrica

Ore 10.38. L’avvocato Starace ha preso la parola per chiedere, come anticipato ai giornalisti, il rito abbreviato e la perizia psichiatrica anche alla luce della relazione dei consulenti di parte che hanno sostenuto una infermità mentale tale da incidere sulla capacità di intendere e di volere al momento dei fatti. Per questo, ha chiesto alla Corte di nominare un pool di consulenti.

Il Sostituto Procuratore, Maria Consolata Moschettini, presente in aula assieme al Procuratore Capo Leonardo Leone De Castris ha ritenuto la richiesta di abbreviato inammissibile. Della stessa idea anche le parti civili che si rimettono alla decisione della Corte per la perizia.

I giudici hanno rigettato la richiesta di abbreviato e accolto la perizia psichiatrica. Richiesta accolta dai Giudici.

Omicidio Daniele e Eleonora, sì alla perizia psichiatrica per Antonio De Marco



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