I consulenti della difesa: “De Marco affetto da vizio di mente”. La Corte d’Assise dice no alla nuova perizia

A fine udienza, la Corte d’Assise ha dichiarato chiusa l’istruttoria dibattimentale ed ha fissato per il 5 aprile la data della discussione e per il 7 giugno la sentenza

Sono stati sentiti in aula, nell’udienza odierna sul duplice omicidio di via Montello, i periti di parte della difesa, Elio Serra e Felice Carabellese, che hanno sottolineato la presenza di elementi psicotici e autistici nella personalità dell’omicida reo confesso, infatti, sostengono nella consulenza: “Antonio De Marco è un giovane affetto da un grave quadro psicopatologico, composito e complesso, probabilmente non ancora del tutto strutturatosi in un disturbo più netto e delimitabile che rimanda tuttavia, senza alcun dubbio, alla dimensione psicotica prima di tutto ed autistica pure della psicopatologia”. Ed uno dei due consulenti ha parlato in aula dell’omicidio messo in atto da De Marco, parlando di un: “Disegno delirante… uccidere finché Dio e il mondo non gli avessero consentito di trovare una donna e l’amore”. Tutto ciò comporterebbe un “vizio di mente” e questo aspetto andrebbe ulteriormente approfondito. Ed hanno sottolineato l’importanza delle registrazioni dei loro colloqui con De Marco, avvenuti in carcere, dopo il fermo poi convalidato dal gip Michele Toriello. Ed hanno sostenuto di non averli depositati prima, nel corso del processo, per paura che venissero divulgati dalla stampa. Inoltre, hanno sottolineato che gli era stata negata in fase di indagine, la richiesta dell’incidente probatorio, in cui poter avere un confronto con gli altri consulenti. Successivamente, la difesa di De Marco ha chiesto l’espletamento di una nuova perizia e di poter depositare i suddetti colloqui nel corso dell’udienza. La Corte d’Assise ha rigettato l’istanza non ritenendo necessario disporre una nuova perizia ai fine della decisione.

Invece, in una precedente udienza erano stati nuovamente ascoltati in aula, il professore Andrea Balbi ed il neuropsichiatra Massimo Marra, i due periti nominati dai giudici della Corte d’Assise che hanno ribadito come De Marco fosse capace d’intendere e di volere, quando uccise a coltellate Daniele De Santis e Eleonora Manta. E come sostengono i due periti, la suddetta capacità, “pare sia stata messa al servizio dei propositi omicidiari derivanti da rabbia e invidia“.

Ed è stata sentita in aula anche la nota criminologa Roberta Bruzzone, in qualità di consulente di parte (per il padre di Daniele De Santis) che ha sottolineato: “Antonio De Marco ha la personalità di un vero serial killer e avrebbe ucciso ancora dopo l’omicidio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta“. Ha parlato, a proposito di De Marco, di “narcisista maligno”.

Già nella scorsa udienza era stato chiesto l’ascolto in aula di De Marco che ha però deciso di non presentarsi e sono quindi stati acquisiti i verbali dell’interrogatorio. L’imputato avrà comunque la possibilità di rendere spontanee nella successiva udienza.

A fine udienza, la Corte d’Assise ha dichiarato chiusa l’istruttoria dibattimentale ed ha fissato per il 5 aprile la data della discussione e prenderanno la parola il sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini ed i difensori delle parti civili. Invece, il 17 maggio parleranno gli avvocati di De Marco. Ed infine, in data 7 giugno, dopo eventuali repliche, ci sarà la sentenza della Corte d’Assise.

Antonio De Marco, 21enne studente di scienze infermieristiche di Casarano, risponde dei reati di duplice omicidio volontario con le aggravanti della premeditazione, dei futili motivi e dell’aver agito con crudeltà.

La difesa di Antonio De Marco è rappresentata dagli avvocati Andrea Starace e Giovanni Bellisario. La famiglia di Daniele De Santis è difesa dagli avvocati Mario Fazzini e Renata Minafra. La mamma, lo zio e la nonna di Eleonora sono assistiti dagli avvocati Francesco Spagnolo, Stefano Miglietta, Fiorella d’Ettorre. Il papà è invece difeso dall’avvocato Luca Piri.



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