
Avanza richiesta di risarcimento del danno da un milione di euro, l’ex sindaco di Carmiano, Giancarlo Mazzotta. In mattinata, il noto imprenditore si è costituito parte civile, contro tre imputati. L’udienza preliminare si è svolta dinanzi al gup Silvia Saracino che ha accolto l’istanza dell’avvocato Paolo Spalluto, legale di Mazzotta. Non solo, anche il Ministero dell’interno si è costituito parte civile. L’udienza è stata rinviata al 20 marzo. In quella data, il giudice dovrà decidere su una questione preliminare avanzata dalla difesa degli imputati, riguardante l’inutilizzabilità di molte intercettazioni. Nella prossima udienza, è inoltre prevista la discussione in aula sulla richiesta di rinvio a giudizio del sostituto procuratore distrettuale antimafia Carmen Ruggiero, nei confronti di 49 persone.
Il collegio difensivo dovrebbe chiedere il rito abbreviato per gran parte degli imputati.
Tra gli episodi finiti sotto la lente della Procura, anche la tentata estorsione aggravata dalla finalità, ai danni dell’ex sindaco di Carmiano. In base all’ipotesi accusatoria, il 29 dicembre 2018, Giancarlo Mazzotta venne sollecitato da Emanuele Sperti e Pasquale Prato a versare 250mila euro a Fernando Nocera, perché due creditori si erano rivolti al presunto boss carmianese per ottenere il pagamento. Sperti e Prato, rivolgendosi a Mazzotta, avrebbero detto: “Tu devi dare dei soldi, un milione di euro a due aziende del Barone di Mare, se tu dai il 25 per cento al boss locale, Nocera Fernando, la faccenda si chiude qui, tu devi pagare solamente 250 mila euro”.
Va detto, che nel maggio dello scorso anno, vennero eseguiti dai carabinieri del Ros ben 16 arresti, a seguito di ordinanza del gip Laura Liguori.
L’inchiesta “Filo d’Arianna” ha riguardato le presunte attività illecite del clan Politi di Monteroni. E vengono contestate a vario titolo, le ipotesi di reato di: associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, autoriciclaggio, detenzione e porto abusivo di armi.
L’inchiesta ha visto anche il coinvolgimento del finanziere Gerardo Civino, accusato di rivelazione di segreti d’ufficio. Va detto, che nel corso di una perquisizione domiciliare, i carabinieri hanno poi rinvenuto nel seminterrato dell’abitazione del militare, 8 involucri di cellophane contenenti complessivamente 4,724 chili di cocaina.
Il Collegio difensivo
Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Massimo Bellini, Augusto Pastorelli, Stefano Prontera, Giuseppe Romano, Cosimo D’Agostino, Valeria Corrado, Rocco Vincenti, Federico Martella, Stefano Pati, Mariangela Calò, Cesare Placanica, Laura Minosi, Antonio Savoia, David Alemanno, Giancarlo Dei Lazzaretti, Ladislao Massari, Luigi e Roberto Rella, Andrea Starace, Simona Reale, Martino Danilo Cito, Giuseppe Cincioni, Alessandro Stomeo, Giuseppe Presicce, Raffaele Totaro, Giuseppe Serrati, Luigi Pedone, Marco Putignano.