Si svolgeranno nella mattinata di venerdì 11 settembre, i due distinti processi nei confronti di esponenti Tap e No Tap.
Le posizioni contrapposte degli imputati, dopo vari rinvii dettati dall’emergenza sanitaria da covid-19, saranno vagliate a partire dalla prima udienza fissata per l’11 settembre.
Il processo verso esponenti della società Trans Adriatic Pipeline con 19 imputati si terrà presso il tribunale di Lecce, dinanzi al giudice monocratico Silvia Saracino.
Invece, davanti al giudice monocratico Pietro Baffa, si aprirà il processo No Tap con oltre 100 imputati, poiché la Procura ha riunito tre fascicoli d’indagine. L’udienza si svolgerà in aula bunker, essendo prevista un’ampia affluenza di persone.
Il processo Tap
Tra i 19 imputati compaiono i vertici della società Trans Adraiatic Pipeline Ag Italia e i rappresentanti legali di ditte incaricate dei lavori.
Le accuse contestate a vario titolo sono quelle di deturpamento di bellezze naturali, danneggiamento, violazione del testo unico in materia edilizia, inquinamento idrico.
L’inchiesta è stata condotta dal procuratore capo Leonardo a Leone De Castris e dal sostituto procuratore Valeria Farina Valaori.
Secondo la Procura, le opere per la realizzazione del tanto contestato gasdotto sarebbero state realizzate senza seguire le indicazioni della Valutazione di Impatto Ambientale e “su aree sottoposte a vincolo paesaggistico e idrogeologico”. Insomma, su zone agricole dichiarate di “notevole interesse pubblico”.
Inoltre, i lavori si sarebbero svolti in assenza di autorizzazioni ambientali, idrogeologiche, paesaggistiche ed edilizie.
Non solo, poiché si fa riferimento anche all’espianto degli ulivi in località «Le Paesane» (gli alberi secondo la Procura sono stati “spostati” in un periodo diverso da quello autorizzato) e all’inquinamento della falda acquifera a pochi passi dal cantiere, causa una mancata o incompleta impermeabilizzazione.
Il collegio difensivo
Gli imputati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Paola Severino ( ex Ministro della Giustizia), Francesco Paolo Sisto, Andrea Sambati, Luigi Covella, Federico Massa, Anna Luigia Cretì, Gianluigi Manelli, Michele Laforgia e Valentina Quarta e potranno difendersi dalle accuse durante il dibattimento.
Potranno costituirsi parte civile: il governatore della Regione Michele Emiliano; i sindaci Marco Potì per Melendugno; Fulvio Pedone di Lizzanello; Dina Manti, Corigliano d’Otranto, Luca De Carlo, di Vernole, Fabio Tarantino di Martano; Antonio Chiga, Zollino, Andrea De Pascali, Castrì di Lecce, Francesca De Vito, Calimera. E ancora, Alfredo Fasiello, presidente del Comitato No Tap Salento;; il Ministero dell’Ambiente e le associazioni Vas Onlus, Codacons, Italia Nostra.
I legali di parte civile
Sono assistiti dai legali Francesco Calabro, Luigi e Roberto Rella, Ladislao Massari, Francesca Conte, Valentina Mele, Oronzo Calzolaro, Carlo Barone, Piero Mongelli, Mario Tagliaferro, Francesco Zizzari del Foro di Bari.
Il processo No Tap
Gli oltre 100 imputati dei tre tronconi No Tap condotti dal procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi e dai sostituti procuratori Francesca Miglietta e Maria Consolata Moschettini, relativi ad episodi accaduti tra il 2017 ed il 2018, rispondono a vario titolo ed in diversa misura, di violenza privata; deturpamento ( ad esempio, con lancio di uova); danneggiamento (di macchine e recinzioni del cantiere); manifestazione non autorizzata, poiché avrebbero partecipato ai cortei per protestare contro la realizzazione del gasdotto Tap, senza darne preavviso al Questore e in un’occasione per esprimere il proprio dissenso durante una visita pre-elettorale dell’onorevole Matteo Salvini a Martano; resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, per aver minacciato ed offeso, secondo l’accusa, gli agenti della Digos e della Squadra Mobile.
Sul banco degli imputati compaiono studenti, commercianti, artisti, delle province di Lecce, Brindisi e Taranto.
I difensori
Sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Francesco Calabro, Giuseppe Milli, Carlo Sariconi, Alessandro Calò, Elena Papadia, Giovanni Colomba, Laura Minosi, Vincenzo Palumbo e nel corso del dibattimento potranno controbattere alle accuse e fornire la propria versione dei fatti.
