Picchiò un compaesano nel parcheggio di un’area di servizio. 48enne di Racale a processo per tentato omicidio

Roberto Palamà sarà giudicato con il rito abbreviato. I fatti risalgono alla serata del 22 settembre del 2021

Sarà giudicato con il rito abbreviato, il 48enne di Racale che picchiò selvaggiamente un compaesano all’interno del parcheggio di un’area di servizio.

In mattinata, si è svolta l’udienza preliminare, dinanzi alla gip Giulia Proto. E in questa sede, Roberto Palamà ha chiesto l’abbreviato (consente lo sconto di pena di un terzo) che sarà discusso il 3 marzo del 2023. Non solo, poiché l’aggressore ha chiesto scusa, attraverso spontanee dichiarazioni, alla vittima ed ai suoi familiari che si sono costituiti parte civile, attraverso l’avvocata Salvatora De Lorenzis. L’uomo, difeso dall’avvocato Biagio Palamà, risponde di tentato omicidio aggravato dai futili motivi e ha sostenuto che non era sua intenzione uccidere il compaesano.

I fatti risalgono alla serata del 22 settembre del 2021 e si sono verificati a Racale. La violenta aggressione è avvenuta all’interno del parcheggio di un’area di servizio, situata sulla strada che porta verso la marina di Torre Suda.

A seguito di un diverbio, scaturito presumibilmente da motivi di natura economica,  Palamà avrebbe picchiato ripetutamente il compaesano con una serie di pugni. Ma anche a calci in testa, con colpi particolarmente violenti, poiché indossava scarpe antinfortunistiche.

Solo l’intervento di una terza persona avrebbe placato l’ira dell’uomo che continuava ad inveire sulla vittima che si trovava riversa al suolo, tramortita e in un bagno di sangue.

L’uomo venne soccorso dai sanitari del 118 e trasferito in ambulanza, d’urgenza e in codice rosso, all’ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove venne ricoverato in stato comatoso per una presumibile emorragia cerebrale.

Successivamente, i carabinieri della stazione locale, intervenuti sul posto insieme ai colleghi della sezione radiomobile di Casarano, sono riusciti a rintracciare Palamà in casa. L’uomo è stato arrestato e condotto nel carcere di Borgo San Nicola con l’accusa di tentato omicidio, come disposto dal pubblico ministero di turno Maria Vallefuoco.

Dopo l’udienza di convalida e l’ascolto dell’aggressore, la gip Laura Liguori convalidò l’arresto, ma gli concesse i domiciliari. Attualmente Palamà  è a piede libero con il solo obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.