
Si conclude con 18 condanne e ben 22 assoluzioni il maxi-processo “Vele”, relativo ad un gruppo mafioso della zona 167 di Lecce che controllava il traffico e lo spaccio di droga in città. Al termine del rito abbreviato, dall’aula bunker di Borgo San Nicola, è arrivata la sentenza del gup Sergio Tosi. Il giudice ha inflitto, complessivamente, oltre 100 anni di carcere. Nello specifico, ha condannato alla pena di 7 anni, con l’attenuante speciale della collaborazione, il “pentito” Angelo Corrado, 38enne di Frigole (la Procura ha chiesto 6 anni). E poi: 8 anni e 6 mesi per Cristian Cito, 30 anni, di Lecce e 8 anni ed 8 mesi a Massimiliano Elia, 43 anni, di Lecce (chiesti 15 anni) e 15 anni per Gianfranco Elia, 46 anni, di Lecce (15 anni e 4 mesi), che assieme ad Angelo Corrado rispondevano di associazione di stampo mafioso finalizzata al traffico di stupefacenti.
E ancora: 8 anni e 10 mesi ad Antonio Restia, 54 anni, di Lecce (11 anni); 7 anni e 2 mesi a Luca Pacentrilli, 30 anni, di Lecce(10 anni); 9 anni per Saulle Politi, 47 anni, di Monteroni; 4 anni e 6 mesi a Gabriele Tarantino, 40 anni, di Campi.
Non solo, anche: 4 anni e 2 mesi per Josè Bruno Acquaviva, 36enne leccese (3 anni e 8 mesi); 5 anni e 4 mesi per Gianpiero Aulla, 40 anni di San Pietro Vernotico (8 anni); 1 anno ed 8 mesi per Daniele Balloi, 36 anni di Melendugno (2 anni); anni 6 e mesi 8, per Daniele Bisconti, 7 anni e 2 mesi per Gianluca Calabrese, 31 anni di Copertino (4 anni e 6 mesi); 2 anni, 9 mesi e 10 giorni per Antonio Calò, 46 anni di Lecce; 4 anni, 5 mesi e 10 giorni per Antonio Giglio, 46 anni di Brindisi ; 4 anni e 8 mesi per Cesare Iaia, 43 anni di Brindisi (8 anni)2 anni, 9 mesi e 10 giorni per Roberto Santo, detto Gemello, 44enne di Lecce;4 anni e 2 mesi mesi a Marianna Serio, 40 anni di Lecce(3 anni e 8 mesi).
Assoluzione “per non aver commesso il fatto” a favore di: Mattia Monaco, 31 anni di San Cesario, Gianluca Palazzo, 43 anni e Giovanni Taurino, detto Gianni, 39 anni, entrambi di Lecce (6 anni). Tra gli episodi contestati a Monaco e Palazzo, su mandato di Taurino, invece, i colpi di pistola ai danni di N. P. e A. S, esplosi a Lecce nel novembre del 2015. I tre rispondevano di lesioni aggravate.
E poi, assolti anche: Andrea Bisconti, 38 anni, di Lecce ( 8 anni); Angelo Braì, 45 anni di Lizzanello (4 anni); Oronzo Russo, 32 anni, di Lecce, Andrea Podo, 24 anni e Diego Podo, 34 anni; Danilo De Tommasi, 30 anni leccese (9 anni); Fabio Campa, 45 anni di Lecce e Marco De Lorenzi, 39 anni di Lecce (3 anni e 8 mesi); Vincenzo Sacha De Riccardis, 22enne leccese (6 anni); Manuel Gigante, 37 anni di Lecce (4 anni); Antonio Giordano, 46 anni di Monteroni (8 anni); Giuseppe Guido, 28 anni di Lecce (3 anni); Rudy Lubelli, 28 anni di Lecce (4 anni); Cristian Roi, 34 anni di Copertino (4 anni e 6 mesi); Michela Secondo, 39 anni di Lecce(3 anni ed 8 mesi); Alessandro Serino, 47 anni leccese (6 anni); Antonio Sgura, 54 anni di Brindisi(8 anni); Riccardo Zingarello, 44enne leccese (3 anni).
In una precedente udienza, il pm Guglielmo Cataldi ha invocato oltre 250 anni di carcere.
Le accuse
Gli imputati sono accusati, a vario titolo ed in diversa misura, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti; detenzione e spaccio di droga.
Il collegio difensivo
Gli imputati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati: Raffaele Benfatto, Sergio Luceri, Mariangela Calò, Umberto Leo, Mauro Cramis, Rita Ciccarese, Pantaleo Cannoletta, Giuseppe De Luca, Ladislao Massari, Luciano De Francesco, Ivan Feola, Cosimo D’Agostino, Gabriele Valentini, Roberta Capodieci, Antonio Savoia, Maria Cristina Brindisino, Laura Bruno, Anna Lisa Prete, Luciano Calò, Nicola Caroli, Giancarlo Raco, Dario Budano, Stefano Pati, Giuseppe Talò, Stefano Notarpietro, Alessandro Dell’Atti, Salvatore Rollo, Loredana Pasca, Alessandro Stomeo, Daniela De Liguori, David Alemanno, Pasquale Annicchiarico, Orazio Vesco, Cinzia Cavallo, Pietro Nocita, Roberto Ruggiero, Paolo Golia.
Gli arresti
Le indagini portarono nel gennaio scorso a 16 arresti. Venne, infatti, sgominato un gruppo criminale operante a Lecce, nel quartiere Le Vele, che controllava parte del traffico e dello spaccio di droga. Inoltre, emersero atti intimidatori nei confronti dei familiari del collaboratore di giustizia Gioele Greco.