Presunto sistema illegale nella vendita del gasolio agricolo. Chieste numerose condanne

Le indagini sono state condotte dai finanzieri della Compagnia di Gallipoli. I fatti si sarebbero verificati tra il 2011 ed il 2016.

Nelle scorse ore, il pm Donatina Buffelli, dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale (presidente Pietro Baffa, a latere Luca Scuzzarella e Valeria Fedele), ha invocato la pena complessiva di 12 anni di reclusione (6 per il reato di associazione a delinquere e altrettanti per bancarotta) nei confronti di Loredana Duma, 57 anni di Alliste e Achille Tamborino Frisari, 52enne, di Maglie, entrambi nelle vesti di amministratori di fatto sino alla data del fallimento della società con sede legale a Taviano attiva nel commercio all’ingrosso ed al dettaglio di gasolio ad uso agricolo.

Sul banco compaiono oltre una ventina di imputati. La Procura ha chiesto anche una serie di condanne per pene variabili tra 1 e 2 anni di reclusione per altri imprenditori del settore agricolo e due assoluzioni.

Tutti gli imputati (tranne uno) rispondono a vario titolo ed in diversa misura dell’accusa di associazione a delinquere e di una serie di reati tributari. Frisari e Duma sono accusati anche del reato di bancarotta, poiché sono stati riuniti due distinti procedimenti. La difesa ha sostenuto in aula l’insussistenza dei reati, sottolineando che non si è raggiunta la prova della violazione delle norme sulle accise.

Le indagini sono state condotte dai finanzieri della Compagnia di Gallipoli. I fatti si sarebbero verificati tra il 2011 ed il 2016. Secondo l’accusa, Frisari e Duma avrebbero costituito e promosso un sistema illegale dedito alla vendita ed alla destinazione del gasolio agricolo sottoposto ad aliquota agevolata, a persone non aventi diritto ed ad usi diversi. E nello specifico, avrebbero trasformato il deposito della società “in un impianto di distribuzione stradale al dettaglio di carburante”, rifornendo giornalmente un numero elevatissimo di veicoli che vi si recavano per il rifornimento.

Gli imputati, inoltre, sono accusati di annotazioni false sulle schede carburanti per far apparire regolari le cessioni di gasolio.

Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Francesco Fasano, Massimo Fasano, Mario Petrachi, Biagio Palamà, Luca Laterza, Massimo Mercurio.