Vendeva cocaina e sniffava con una 15enne. Pusher condannato a 10 anni di reclusione

Invece, il reato di violenza sessuale contestato all’imputato è stato dichiarato estinto per prescrizione

Era accusato di aver sniffato cocaina con una ragazza all’epoca dei fatti appena 15enne. E per il pusher è arrivata una dura condanna.

Nella giornata odierna, i giudici della prima sezione collegiale (presidente Fabrizio Malagnino), al termine del processo, hanno inflitto la pena di 10 anni ed 1 mese di reclusione e 46mila euro di multa ad un uomo di mezza età del Nord Salento, per il reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Inoltre, il collegio ha disposto una provvisionale di 10mila euro, oltre al risarcimento del danno in separata sede, in favore della vittima che si era costituita parte civile con l’avvocato Alessandra Viterbo. Invece, il reato di violenza sessuale contestato all’imputato è stato dichiarato estinto per prescrizione. Il pubblico ministero Maria Vallefuoco, al termine delle requisitoria, aveva chiesto l’assoluzione per tutti i reati.

L’imputato, difeso dall’avvocato Angelo Vetrugno, potrà proporre ricorso in Appello appena verranno depositate le motivazioni della sentenza (entro 60 giorni).

L’inchiesta

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Giovanna Cannarile, hanno preso il via dalla denuncia della ragazza (divenuta maggiorenne), che denunciò il suo pusher dopo un overdose, alla fine del 2018. Sarebbe emerso che quando aveva quindici-sedici anni riceveva cocaina dal pusher. Ed in un’occasione, quest’ultimo le cedeva un quantitativo di sostanza per il quale gli corrispondeva la somma di 180 euro. Non solo, poiché l’uomo l’avrebbe anche indotta a cedere a sua volta, una parte della droga.

Secondo la pubblica accusa, tra il 2011 ed il 2012, il pusher avrebbe anche abusato del suo stato di semi-coscienza e dell’incapacità di reagire dovuta all’uso della cocaina. E l’avrebbe costretta a subire un rapporto sessuale mentre era stesa sul divano (accusa caduta al termie del processo).

La ragazza venne ascoltata, dinanzi al gip Edoardo D’Ambrosio, nel corso dell’incidente probatorio, confermando le accuse. In seguito, la sua testimonianza è stata ritenuta attendibile, dal consulente. L’imputato, al termine dell’udienza preliminare, davanti al gup Michele Toriello, venne poi rinviato a giudizio.

 



In questo articolo: