Leopoldo Laricchia ai saluti, “Salento terra in grado di stregare. Lascio una squadra compatta e vincente”

Dopo 23 mesi alla guida della Questura Lecce, il dirigente è stato trasferito a Brescia. Oggi il resoconto dell’attiva svolta a capo di “Viale Otranto”  

Più che entrare nel merito dei risultati ottenuti nelle varie operazioni sul campo, preferisce soffermarsi sugli effetti lusinghieri conseguiti da un punto di vista organizzativo e dirigenziale: la riorganizzazione dell’Ufficio di Gabinetto, della Digos, il potenziamento della Squadra Mobile e Volante. Ma anche le promozioni, in un’unica riunione degli organi centrali, di due Vicequestori che hanno acquisito la qualifica di Primo Dirigente, oltre al fatto che, tra le questure di seconda fascia, quella di Lecce è risultata essere ai vertici, al secondo posto, nello specifico.

Un pensiero, poi, lo rivolge a tutte le vittime salentine morte durante il servizio perché “è vero che ricordiamo maggiormente Antonio Montinaro, il capo della scora di Giovanni Falcone, ma sono 17 i poliziotti del Salento che hanno perso la vita nel compimento del dovere”.

Sono trascorsi 23 mesi da quando, Leopoldo Laricchia, il 4 maggio 2017, ha preso in mano le redini degli uffici di “Viale Otranto” e oggi ha voluto salutare gli operatori della comunicazione, in vista del suo trasferimento a capo della Questura di Brescia, una delle sette elevate al rango di questura di prima fascia. Al suo posto arriverà Andrea Valentino, proveniente da Pavia.

“Il risultato più significativo di questi 23 mesi? Penso aver gestito una situazione abbastanza complessa, anzi, direi molto complessa, con equilibrio e senza che si creassero circostanze di grave tensione. Non mi riferisco solo alla questione Tap, che è stato uno dei temi che in questi anni ha accompagnato molto il nostro lavoro e parlo di tutte le istituzioni, ma mi riferisco a tutta la situazione riguardo l’ordine pubblico in Salento e anche a problematiche quali l’emergenza xylella, l’occupazione e gli interventi sulla criminalità e dell’infiltrazione della stessa nei comuni e nelle amministrazioni pubbliche.

Non penso che i questori vengano trasferiti esclusivamente con un mandato, penso che vengano scelti dal Capo della Polizia in base alle caratteristiche professionali che evidenziano nel corso della loro carriera. Evidentemente queste caratteristiche, soprattutto di gestione dei fenomeni dell’ordine pubblico di lungo periodo hanno fatto sì che fosse scelto il mio nome. Se ritengo di aver gestito bene tutto? Ritengo che quando non ci sono incidenti, non ci sono persone che si fanno male, nonostante un numero impressionante di manifestazioni, molte delle quali anche con l’infiltrazione di elementi violenti e alla fine il bilancio sia quello di una sola persona ferita (un poliziotto vittima di una caduta), penso che la valutazione sia più che soddisfacente. Riprova ne è anche il fatto che i cortei, adesso, si stanno svolgendo con il massimo rispetto per la legalità, come quello del 17 marzo scorso”

Il progetto “Legalità diffusa”

“Il progetto Legalità diffusa è un’iniziativa che mi augurio sia stata inaugurata qui in Salento, perché non mi risulta che prima vi fosse un sistematico contrasto della criminalità sul territorio con servizi mirati bisettimanali a Lecce e uno a settimana nelle altre città dove insistono i commissariati. Penso si tratti di un servizio che è servito a far avere una maggiore percezione della sicurezza e a prevenire quelle situazioni dove il degrado genera zone d’ombra che poi, naturalmente, esasperano i cittadini”.

Il problema principale con cui la Provincia deve fare i conti

“La provincia di Lecce negli ultimi due anni quando sono giunto riguardo alla situazione dell’ordine pubblico, non soltanto riferito alla questione Tap, ma anche rivolta ad altri nodi che stavano venendo al pettine, nodi sociali, economici, crisi d’impresa, ha sicuramente elevato molto il livello di attenzione. Per quel che riguarda la criminalità organizzata è un altro problema in quanto abbiamo scoperto non noi, ma tutte le istituzioni deputate a questo – i due prefetti che si sono succeduti, i comandanti delle altre forze di polizia, i magistrati – che la criminalità organizzata è passata dal gangsterismo anni ’90 nei quali si sparava per strada, a una forma più insidiosa che si infiltra nell’economia, nella politica e nelle amministrazioni pubbliche. Prova ne sono lo scioglimento di tre comuni per infiltrazioni mafiose e le interdittive rivolte a imprese importanti e non solo quelle. Mi riferisco all’operazione Off-Side che ha portato una società calcistica destinataria di un’interdittiva. Operazione questa che ha svelato e scoperto tutta una serie di fenomeni che hanno portato con la minaccia e la corruzione al condizionamento della regolarità dei campionati, sia pure di categoria inferiore e dall’altra il fatto che si cerchi il consenso anche grazie all’acquisizione di un sodalizio calcistico che cerca di muovere il consenso popolare. Bisogna intervenire perché questo non avvenga e questo lo si sta facendo, lo si è fatto e si continua a fare”.

Consigli al successore

“Non mi permetto assolutamente di lasciare indicazione alcuna a un collega che ha una lunga esperienza sia da Questore che da gestore di situazioni complesse dell’ordine pubblico. Sarà lui a individuare tutte quelle che sono le priorità, naturalmente supportato da una bella squadra, quella della Questura di Lecce, composta da persone che guardano tutte nella stessa direzione, compatta, coesa e in grado di vincere ogni partita”.

Il ricordo di Lecce

“Mi preme salutare e ringraziare i cittadini salentini. Di questa terra porterò dietro questa capacità di accogliere in grado di stregare tutte le persone che vi giungono. Un valore non facile da trovare”.