Rapì una bimba in un parco giochi: confermata in Appello la condanna per Valentina Piccinonno

L’avvocato che difende Velentina Piccinonno, una volta depositate le motivazioni della sentenza, potrebbe presentare ricorso in Cassazione.

Confermata la condanna per Valentina Piccinonno, accusata di avere rapito una bambina di sei anni. La Corte di Appello ha inflitto, nelle scorse ore, la pena 1 anno e 8 mesi di reclusione nei confronti della 35enne leccese. I giudici, in particolare, hanno ritenuto l’imputata “capace di intendere e di volere” al momento dei fatti. Dunque, è stata confermata la sentenza emessa con rito abbreviato dal gup Carlo Cazzella. La Piccinonno rispondeva del reato di sequestro di persona.

L’avvocato Ladislao Massari, difensore della Piccinonno, aveva chiesto una perizia psichiatrica. In base agli esiti della stessa, eseguita dallo specialista Domenico Suma, a cui ha partecipato anche la dr.ssa Fabiola Mengoli (nominata dalla parte civile), l’imputata non è risultata inferma di mente. La difesa, una volta depositate le motivazioni della sentenza, potrebbe presentare ricorso in Cassazione.

La Corte di Appello ha, inoltre, confermato il risarcimento, in separata sede, in favore della parte civile, rappresentata dall’avvocato Giovanni Tarantino.

I fatti

I fatti risalgono al 9 giugno del 2014. La Piccinonno, assieme ad un presunto complice (assolto già in primo grado) si avvicinò alla bambina di origini bulgare che stava giocando con la sorella in un parco di Monteroni. Conquistata la sua fiducia con una scusa, si allontanò con la piccola di appena sei anni, a bordo di uno scooter, insieme all’uomo.

Fortunatamente, i carabinieri riuscirono a rintracciare la bimba, nell’appartamento leccese della Piccinonno.

La Piccononno, un anno dopo, è tornata alla ribalta delle cronache giudiziarie, per l’omicidio di Salvatore Maggi, avvenuto nelle campagne tra Monteroni e Arnesano.

In quel caso, la 35enne è stata condannata in Appello a 7 anni, per omicidio preterintenzionale.



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