
Resta in carcere, il 42enne arrestato con l’accusa di tentato omicidio per aver sparato tre colpi di pistola contro la compagna.
Al termine dell’udienza, il gip Maria Francesca Mariano ha convalidato l’arresto ed ha accolto la richiesta di misura cautelare in carcere avanzata dal pm Donatina Buffelli, con l’accusa di tentato omicidio aggravato dai futili motivi.
Nel corso dell’interrogatorio, il 42enne, residente a Lecce, con precedenti penali, difeso dagli avvocati Raffaele Benfatto e Paolo Cantelmo, ha sostenuto che voleva soltanto spaventare la compagna, dopo il diverbio delle ore precedenti, ma senza alcuna intenzione di ucciderla, avendo sparato lateralmente.
Secondo il giudice, tale versione dei fatti è inattendibile poiché: “Il prevenuto non ha esitato a cercare di uccidere la donna che sosteneva di amare, dopo averla pestata brutalmente”.
I fatti risalgono al 25 luglio, quando una 31enne, sarebbe riuscita ad evitare i proiettili che erano stati esplosi al suo indirizzo, mentre si trovava nel giardino della sua casa di Torre Chianca, in compagnia della madre.
Ed è stata proprio la 31enne a chiamare i carabinieri, riferendo che il suo compagno, nel corso della serata, sarebbe giunto nei pressi della sua abitazione a Torre Chianca a bordo di un’auto guidata da un altro soggetto (non ancora identificato). E dopo essere sceso dal veicolo, avrebbe esploso tre spari, nella sua direzione, con un’arma da fuoco. La 32enne sarebbe però riuscita a schivare i colpi. Successivamente, il 42enne si sarebbe allontanato da lì, in tutta fretta, per poi recarsi presso l’ospedale di Lecce, per un presunto malore, dov’è è stato rintracciato e bloccato dai carabinieri.
Bellanova è stato arrestato e, come disposto dal pm di turno, condotto in carcere.
Nel corse delle indagini, condotte dai carabinieri della Sezione radiomobile di Lecce e della stazione di Santa Rosa, sono stati acquisiti, oltre alle testimonianze della vittima e di altre persone, ascoltate nell’immediatezza dei fatti, anche i filmati delle telecamere presenti nelle vicinanze del luogo dei fatti, a Torre Chianca.
Invece, sono in corso gli accertamenti investigativi per ritrovare la pistola.
Inoltre, sarebbe emerso che poco prima degli spari, ci sarebbe stato un diverbio tra i due, poiché la donna non voleva che lui si mettesse alla guida, poiché senza la patente che gli era stata ritirata, visto che è sottoposto a regime di sorveglianza speciale. Il 42enne, dopo aver percosso e minacciato di morte la compagna, si sarebbe allontanato per poi tornare da lei e picchiarla nuovamente. La 32enne sarebbe stata costretta a ricorrere alle cure mediche presso l’ospedale di Lecce.