Il progetto della bomba sotto la barca di un pregiudicato. I retroscena dell’operazione Skipper

Secondo la Procura, alcuni sodali avrebbero cercato di eliminare un pregiudicato ritenuto da Pizzolante un informatore della polizia giudiziaria.

Emergono retroscena sul piano criminale di far fuori un pregiudicato, prima pensando di fargli saltare in aria la barca e poi mettendo in pratica altri sistemi “esplosivi”. Nell’ordinanza di custodia cautelare a firma del gip Cinzia Vergine, relativo al blitz “Skipper”, vengono raccolte le dichiarazioni del pentito tarantino V.M. (indagato) su di una serie di attentati falliti, risalenti all’estate del 2016. Difatti, questi, in concorso con Giovanni Rizzo, Pierpaolo Pizzolante, Angelo Donato Rainò e Luca Pavese (tutti arrestati) e con M.P., M. L. ed A.R. (indagati) sono accusati di tentato omicidio.

Secondo la Procura, in tre occasioni avrebbero cercato di eliminare un pregiudicato ritenuto da Pizzolante un informatore della polizia giudiziaria.

Nel giugno 2016, V.M., previo incarico ricevuto dal M.L, posizionava sotto la Panda rossa del pregiudicato una bomba al tritolo artigianalmente realizzata da lui assieme ai sodali che, nonostante l’attivazione del telecomando da parte del Pizzolante, esplodeva parzialmente.

Successivamente, V.M., sempre su incarico di M.L., munito di muta, guanti, passamontagna, casco, pistola con due caricatori pieni (a lui forniti da Giovanni Rizzo e Pizzolante), attendeva nelle campagne di Acquarica del Capo il pregiudicato con l’intenzione di spararlo, ma l’uomo non giungeva sul luogo.

E poi, il 10 agosto del 2016, V.M.ed M.P., accompagnati da Giovanni Rizzo, posizionavano un’altra bomba nelle vicinanze dell’abitazione dell’uomo, ma desistevano dall’attivare l’esplosione in quanto scendevano da casa la moglie e la figlia, ma non la vittima designata.

Non solo, poiché durante l’interrogatorio davanti al pm (in un altro procedimento), raccontò che M.L. gli disse: “basta che vai a Taviano e ti faccio conoscere un amico mio, devi mettere una bomba sotto una barca“. E continua a raccontare, “la dovevo mettere sotto una barca, aspettare davanti a una banchina o qualcosa, quando questa persona saliva sulla barca, dovevo schiacciare il telecomando. Non fu fatta quella cosa perche non stava andando piu a mare“.



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