Terremoto giudiziario nella politica e sanità pugliese. L’ex assessore Totò Ruggeri torna in libertà

Il gup Sergio Tosi ha accolto l’istanza degli avvocati Giuseppe Fornari e Salvatore Corrado che sottolineavano l’insussistenza delle esigenze cautelari

Torna in libertà l’ex assessore regionale Totò Ruggeri, finito ai domiciliari nel luglio scorso nell’inchiesta Re Artù che ha provocato un terremoto giudiziario nella politica e nella sanità pugliese.

Il gup Sergio Tosi ha accolto l’istanza degli avvocati Giuseppe Fornari e Salvatore Corrado che sottolineavano l’insussistenza delle esigenze cautelari, poiché Ruggeri non ricopre più alcun incarico pubblico (due anni fa si dimise dalla carica di assessore regionale) e inoltre è passato molto tempo dai fatti contestati dalla Procura. Dunque, secondo la difesa, non vi sarebbe il rischio di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio

Tale tesi era stata già accolta dalla Corte di Cassazione che aveva nelle settimane scorse annullato con rinvio l’ordinanza del Riesame, che invece aveva rigettato l’appello della difesa di Salvatore Ruggeri con cui si chiedeva la revoca o l’attenuazione della misura cautelare degli arresti domiciliari.

L’inchiesta “Re Artù”

Le indagini – si legge nell’ordinanza del gip Simona Panzera – hanno mostrato il potere di Ruggeri di infiltrarsi nei gangli della pubblica amministrazione, come nei consorzi di bonifica, ricevendo in cambio favoritismi secondo meccanismi clientelari. I posti di lavoro in cambio di favori sono al centro del rapporto tra Totò Ruggeri, Suor Margherita Bramato, direttrice dell’ospedale di Tricase e il Direttore Generale della Asl di Lecce, Rodolfo Rollo.

Secondo l’ipotesi accusatoria del pm Alessandro Prontera, poi, il 72enne di Muro Leccese, in qualità di assessore al welfare ed il medico Elio Vito Quarta, “stringevano un patto corruttivo”, con la collaborazione del commercialista Giantommaso Zacheo per accreditare il centro privato “Prodia” di Muro Leccese all’esercizio dell’attività di procreazione assistita.

Nell’ordinanza del gip si parla poi di posti di lavoro per i suoi “protetti”, in cambio di pesce di qualità e champagne. E si fa riferimento anche ad un presunto patto a luci rosse tra l’ex senatore dell’Udc e una 37enne che ambiva a migliorare la sua posizione lavorativa. Inoltre, avrebbe ‘raccomandato’ una donna con cui aveva intrattenuto una relazione sentimentale, aiutandola a trovare una sistemazione in un noto istituto culturale salentino.

La Procura gli contesta inoltre il voto di scambio alle regionali del 2020. Secondo la Procura, Ruggeri e Mario Pendinelli (ex consigliere regionale) avrebbero promesso e offerto denaro ai loro referenti politici in due Comuni del Salento.

Inoltre, viene rivolta a Ruggeri l’accusa di falso, riguardo il ripristino dell’arenile del lido Atlantis, lo stabilimento balneare di sua proprietà, formalmente amministrato da un’altra persona, in concorso con Pierpaolo Cariddi, sindaco di Otranto, con il responsabile dell’area tecnica, Emanuele Maggiulli e con Mario Pendinelli.

Domani, intanto, proseguirà l’udienza preliminare, dinanzi al gup Sergio Tosi, per i 23 imputati (tra cui Ruggeri) nell’ambito dell’inchiesta “Re Artù”.



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