Travolse e uccise un cicloturista belga. “Sconto di pena” in Appello per il 39enne accusato di omicidio stradale 

La Corte ha inflitto la condanna a 2 anni di reclusione ( 2 anni e 6 mesi, in primo grado), disponendo la sospensione della pena, per Dino De Pascalis, 39enne di Salice Salentino

Arriva uno “sconto di pena, al termine del processo di Appello (presidente Carlo Errico) a carico dell’automobilista accusato di avere investito e ucciso un  cicloturista belga.

La Corte ha inflitto la condanna a 2 anni di reclusione, disponendo la sospensione della pena, per Dino De Pascalis, 39enne di Salice Salentino, ritenuto colpevole del reato di omicidio stradale. Ricordiamo che in primo grado, invece, il gup Cinzia Vergine, al termine del giudizio abbreviato, aveva condannato l’imputato alla pena di 2 anni e 6 mesi. I giudici della Corte d’Appello hanno comunque confermato il risarcimento del danno in separata sede e una provvisionale di 25mila euro per la figlia di Stefan Filip Marichal, cicloturista 57enne di origine belga, che si era costituita parte civile con l’avvocato Chiara Spagnolo.

Il sostituto procuratore generale Giovanni Gagliotta ha chiesto la conferma della condanna di primo grado. L’imputato è difeso dagli avvocati Raffaele Benfatto e David Caraccio, i quali potranno fare ricorso in Cassazione, una volta depositate le motivazioni della sentenza (entro 90 giorni).

L’inchiesta

Dino De Pascalis venne arrestato nel settembre del 2019 e ristretto ai domiciliari, come disposto dal pm Maria Consolata Moschettini, poiché dai primi test tossicologici sarebbero emerse tracce di cocaina nel sangue. Durante l’udienza di convalida, l’automobilista sostenne di non essersi messo alla guida sotto effetto di droga. All’esito della  consulenza tossicologica, in effetti, emerse che De Pascalis non aveva assunto sostanze stupefacenti al momento dell’incidente e venne scarcerato dal gip.

Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 13.00 di sabato 14 settembre del 2019, quando Dino De Pascalis – al volante di una Citroen C1 di colore bianco, sulla vecchia strada che da Salice conduce a Veglie, all’incrocio con strada Spartifeudo, travolse il cicloturista che chiudeva la fila di ‘escursionisti’. Un’ambulanza del 118 condusse l’uomo all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, in codice rosso. Le lesioni riportate nello scontro furono troppo gravi e nel giro di poco tempo sopraggiunse il decesso del 57enne.

Secondo quanto ricostruito dalla Procura, De Pascalis procedeva a 80 km/h, una velocità giudicata eccessiva rispetto allo stato dei luoghi (un incrocio privo di segnaletica e con presenza di vigne che impedivano la visuale). Inoltre, l’automobilista non avrebbe concesso la precedenza al cicloturista, proveniente da destra.

Adesso si è chiuso il secondo capitolo della vicenda giudiziaria.