Le strade deserte a causa dell’emergenza causata dal Coronavirus, la complicità del buio e l’impalcatura allestita per i lavori di ristrutturazione della facciata dell’edifico che copriva l’ingresso del negozio, riparandolo da occhi indiscreti, hanno reso il colpo alla “Boutique del Cucito” abbastanza semplice. Tant’è che il furto all’interno della merceria che si affaccia su viale Marconi, a pochi passi dalla fontana dell’Armonia, era stato scoperto solo in un secondo momento, quando il proprietario dopo quattro settimane si era recato in negozio, scoprendo che era sparito tutto, o quasi. Una brutta sorpresa.
I ladri, sempre che ad agire siano state più persone, avevano portato via la merce, persino bottoni e merletti, i macchinari per il confezionamento dei capi di abbigliamento e anche l’impianto di video-sorveglianza. Valore della refurtiva? Difficile da quantificare.
Era il 14 maggio quando, scoperta la razzia, era scattata la denuncia. 10 giorni dopo, i Carabinieri della stazione di Cavallino, impegnati in alcuni controlli mirati, hanno trovato il bottino. Era nascosto in un casolare abbandonato, in località Simini.
Gli uomini in divisa, infatti, ha rinvenuto numerosi sacchi contenenti articoli di merceria, 2 macchinari adibiti a lavorazioni sartoriali e 12 espositori in legno completi di merce varia. Giusto il tempo di un approfondimento per capire che il materiale ritrovato era stato rubato dalla sartoria di via Marconi.
La refurtiva, una volta riconosciuta, è stata restituita al legittimo proprietario.