Rubano le offerte, ma lasciano le monetine. Vandali a Leuca Piccola

Hanno rubato le banconote dalla cassetta delle offerte presente all’ingresso della chiesa, preferendo lasciare per terra tutte le monetine ritenute ‘fastidiose’ nella fuga con il bottino

A «Leuca Piccola», un gioiello architettonico alla periferia di Barbarano del Capo, si respira ancora la stessa aria di storia e di preghiera di tanti secoli fa, quando quell’arcaico “albergo per viandanti” era una tappa importantissima nel cammino verso la Finibus Terrae.

Lì, pellegrini e viandanti potevano riposarsi e rifocillarsi prima di raggiungere il Santuario di Santa Maria di Leuca, primo passo secondo la leggenda per accedere al paradiso. “Entra qui, dunque, e ti trattenga almeno l’ombra, il fresco, la mensa, il vino e l’onda” si legge su una pietra all’ingresso dei sotterranei.

La locanda tagliata dalla strada, l’elegante chiesetta e quello che nasconde sotto i suoi piedi sembrano ritagliati in un giorno qualsiasi del Settecento e ci si aspetterebbe che, da un momento all’altro, compaiano sulla scena pellegrini assieme a contadini e agli artigiani che vendevano i loro prodotti nel mercato del bestiame.

Voci e figure che, seppur non potendo rivivere più in carne ed ossa, vengono rievocati dal racconto del gruppo di volontarie della Pro Loco “Torre Vado”. Centinaia le facce incontrate quest’estate, di ‘curiosi’ che hanno voluto conoscere quell’angolo del Capo di Leuca sospeso e fluttuante nel tempo o cosa si nasconde dietro la misteriosa epigrafe “delle 10 P”.

Da Trento, dal Veneto, da Squinzano e dall’Australia, sono numerosi i messaggi di riconoscenza ed affetto che si leggono sul guest book per il lavoro svolto.

Se il complesso monumentale è ancora oggi un luogo di accoglienza ed ospitalità è solo grazie alla ProLoco che si occupa della gestione di questo scrigno. Per questo fa male quanto accaduto nei giorni scorsi, quando ignoti hanno ben pensato di rubare le offerte lasciate volontariamente dai visitatori. Nella cassetta posizionata all’ingresso della Chiesetta c’erano solo pochi spiccioli. Monete lasciate a terra, quasi come uno sfregio. Una scoperta amara che ha gettato un velo di sconforto.

I fatti

Nell’aprire la chiesetta, alle 17.00 di mercoledì 28 agosto, una volontaria si è immediatamente accorta che la cassetta delle offerte “per Leuca Piccola” era aperta e gettata sul pavimento. Il contenuto, sparito. Solo poche monetine lasciate per terra.
Probabilmente alcuni malintenzionati si sono introdotti in chiesa riuscendo a salire, forse con una scala esterna, sul loggiato anteriore e da lì penetrare all’interno dell’edificio. Oltre alle cassette delle offerte riservate ai fedeli per il culto, che sembrerebbero non violate, in chiesa è presenteuna cassetta dove i visitatori di Leuca Piccola possono depositare, a propria discrezione e liberamente, un contributo.
Le somme raccolte si aggiungono alle risorse che il Comune di Morciano mette a disposizione e servono ad implementare il servizio di apertura di un bene che altrimenti sarebbe non così facilmente fruito da tutti e per molte ore. È bene precisare che si tratta complessivamente di cifre di modestissima entità.
Così doveva essere anche stavolta. Nelle intenzioni c’era quella di garantire l’apertura al pubblico durante il periodo natalizio e forse creare un piccolo evento grazie ai contributi dell’estate, ma per ora questo proposito rimarrà purtroppo tale.

A Roma vige il detto: “Quod non fecerunt barbari fecerunt Barberini” (ciò che non fecero i barbari lo fecero i Barberini) alludendo alle spoliazioni d’arte ad opera di una famiglia patrizia, a Barbarano potrebbe valere il detto “ciò che non fecero i Turchi lo hanno fatto i ladri”: una chiesa fortificata che ha resistito agli attacchi pirateschi ma che poco ha potuto contro un atto vile che offende l’operato e la buona volontà delle persone coinvolte.

La speranza è che le Forze dell’Ordine, informate dell’accaduto, possano fare luce su episodi così meschini che non possono essere considerati bravate o ragazzate.