
Una vera e propria psicosi ha raggiunto in queste ore gli automobilisti di tutto il Salento che da giorni stanno lamentando gusti e problemi alle loro autovetture derivanti, secondo alcuni, da uno scorretto procedimento di raffinazione del gasolio da parte di un’impresa di Taranto, tanto da provocare guasti diffusi nelle provincie di Lecce, Brindisi, Taranto e non solo.
L’accusa e la difesa
Le tante segnalazioni erano state raccolte dallo “Sportello dei Diritti” che aveva parlato di un “problema di mixaggio per cui è stato fornito un prodotto altamente inidoneo alla carburazione”. Insomma, gasolio uscito male che una volta iniettato nei motori ha provocato spegnimenti, rumori e auto in panne.
Qualche ora dopo la denuncia, però, a difendersi è la raffineria Eni che in una concisa nota scrive:
“Eni conferma che il gasolio spedito dalla raffineria di Taranto rispetta tutti i requisiti di qualità previsti, per cui si esclude categoricamente che le presunte anomalie possano essere imputabili alla raffineria. Sono tuttora in corso approfondimenti sulla catena di distribuzione a valle per accertare le cause dei disservizi subiti”.
Nessuna anomalia in fabbrica, insomma, secondo il colosso dei carburanti, il quale asserisce di aver proceduto come sempre e senza intoppi.
Il tam-tam mediatico e social, però, impazza da ore: gli automobilisti si scambiano segnalazioni, disservizi, disagi e suggerimenti a conservare ogni ricevuta al termine dei rifornimenti. Al vaglio dello “Sportello dei Diritti” resta l’ipotesi di una azione collettiva da intenta tare contro la raffineria, mentre l’esposto alla Procura di Lecce è stato già inoltrato nella giornata di ieri.