Gasolio mal raffinato, auto salentine in panne: pronto l’esposto in Procura e una class action

Automobilisti salentini sul piede di guerra: lo Sportello dei Diritti ha raccolto le segnalazioni per difetti del carburante e prepara la denuncia.

rifornimento-benzina

Automobilisti salentini sul piede di guerra. Questa volta non c’entrano i rincari di benzina, ma la sua lavorazione che – a detta di molti – sta causando guai e problemi ai motori delle proprie auto.  a denunciare il tutti è stato lo “Sportello dei Diritti” che nelle ultime ore ha raccolto decine e decine di segnalazioni provenienti da Lecce, Brindisi e Taranto tra gli automobilisti infuriati per i danni subiti dalle proprie autovetture a causa, probabilmente, del gasolio non correttamente raffinato, distribuito in moltissime pompe delle tre province e che proverrebbe da una raffineria di Taranto.

“Non si tratta di casi isolati – denuncia il presidente dello Sportello Giovanni D’Agata – ma  di un vero e proprio danneggiamento di massa come raramente se ne sono visti sul territorio nazionale. La causa dei danni a centinaia di veicoli – che dopo il rifornimento di gasolio hanno manifestato difetti alle pompe di gasolio ed agli iniettori con arresto improvviso – a seguito di sommarie notizie pervenuteci, risalirebbe al fatto che nei giorni attorno a Natale si sarebbe verificato presso una raffineria di Taranto un problema di mixaggio per cui è stato fornito un prodotto altamente inidoneo alla carburazione”.

Carte in Procura e via all’azione collettiva

Tanti i danni lamentati dai conducenti salentini che in queste ore hanno dovuto sobbarcarsi costi fino a 1.500 euro. “Si tratta di un vero e proprio scandalo – rimarca D’Agata – che merita da una parte un approfondimento da parte dell’Autorità Giudiziaria, e dall’altra azioni risarcitorie in favore di chi ha subìto pregiudizi a seguito del rifornimento del gasolio in questione. Ecco perché lo “Sportello dei Diritti” ha depositato un esposto presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce per denunciare l’accaduto, mentre l’associazione attraverso i suoi collaboratori ha avviato una “class action” per tutelare i cittadini al fine di ottenere il più ampio ristoro dei danni patiti”.



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