Ritrovamento resti di ossa: avviati gli accertamenti. Appartengono al piccolo Mauro Romano?

Al momento c’è grande cautela a riguardo, anche perché bisognerà anzitutto stabilire se si tratti di ossa umane o di una carcassa di animale.

La scoperta di alcuni resti ossei, fa scattare gli accertamenti investigativi e apre uno spiraglio sulla scomparsa del piccolo Mauro Romano.

Dopo il suddetto ritrovamento, risalente ad alcuni giorni fa, gli inquirenti cercheranno di capire se le ossa appartengano al bimbo di sei anni scomparso nel nulla da Racale il 21 giugno del lontano 1977, mentre giocava, nei pressi della casa dei nonni, a pochi passi dal centro storico.

Al momento, c’è grande cautela a riguardo, anche perché bisognerà anzitutto stabilire se si tratti di ossa umane o di una carcassa di animale. Inoltre, vige il massimo riserbo sui particolari della scoperta e sul luogo del misterioso ritrovamento.

Intanto, la famiglia del piccolo Mauro, assistita dall’avvocato Antonio La Scala, chiede che vengano fatti tutti gli accertamenti necessari per ritrovare i resti del bimbo. Ed a tal proposito, il legale ha già prodotto un’articolata documentazione con cui viene chiesto ufficialmente alla Procura di riaprire il caso.

Non solo, poiché il legale chiede di riascoltare un importante testimone. Si tratta dell’ex boss Vito Paolo Troisi, condannato all’ergastolo nel 1997. Questi, da piccolo, era assieme a Mauro, nel momento in cui giocava a nascondino prima della tragica scomparsa.

Occorre intanto ricordare, che già nelle settimane precedenti, il pubblico ministero Stefania Mininni ha disposto la ripresa delle ricerche, per il ritrovamento delle ossa del bambino scomparso.

Gli accertamenti si sono concentrati su di una zona periferica di Taviano, in contrada “Fichella”. Le operazioni sono state condotte da Vigili del Fuoco e speleologi che hanno ispezionato un pozzo. A causa delle incerte condizioni atmosferiche, le ricerche sono state interrotte. Ad ogni modo, dovrebbero riprendere prossimamente.

Il caso di pedopornografia

Non solo, poiché la Procura segue una pista. Infatti, c’è un’inchiesta per pedopornografia in cui risulta indagato un 69enne, accusato di abusi su di una quindicina di ragazzi del posto, a cui dava piccole somme di denaro in cambio di approcci sessuali.

All’uomo, nell’ottobre scorso, sono stati sequestrati il computer e degli apparecchi multimediali ed è stato poi affidato ad un perito, l’incarico di estrapolare il materiale informatico alla ricerca di elementi utili alle indagini. Esse sono state avviate dopo la denuncia della mamma di un ragazzino che avrebbe subito molestie sessuali.

L’indagato risulta essere la stessa persona che fu arrestata in passato con l’accusa di tentata estorsione ai danni dei genitori di Mauro Romano. Questi avrebbe cercato di ottenere denaro in cambio di informazioni sul figlio. All’epoca dei fatti fu anche sospettato del rapimento, ma non furono trovate prova a suo carico.

Le precedenti inchieste

I genitori di Mauro, il papà Natale Romano e la mamma Bianca Colaianni, chiesero anche la riapertura delle indagini nel maggio del 2010. Un testimone di Geova riferì che a rapire il bambino era stato una persona, che all’epoca della scomparsa di Mauro, frequentava la loro casa.

Nel 2012, il gip dispose l’archiviazione, non riscontrando alcun elemento di prova.