Interventi edilizi a Porto Selvaggio per realizzare un complesso turistico? Scatta il sequestro. Quattro indagati

Nella giornata di ieri, gli agenti della polizia provinciale hanno eseguito il provvedimento a firma dal gip Simona Panzera, su richiesta del pm Alessandro Prontera.

Scattano i sigilli per due terreni agricoli, destinati a un complesso residenziale con finalità turistico-ricettiva.

Nella giornata di ieri, gli agenti della polizia provinciale hanno sequestrato un manufatto a Porto Selvaggio (Marina di Nardò). Il decreto di sequestro preventivo è stato disposto dal gip Simona Panzera su richiesta del pm Alessandro Prontera.

Sono stati iscritti nel registro degli indagati quattro nominativi. Il proprietario dei terreni; il direttore dei lavori, il tecnico progettista e l’esecutore dei lavori rispondono dell’ipotesi di reato di lottizzazione abusiva.

Secondo gli inquirenti, i quattro indagati avrebbero messo in atto una serie di interventi edilizi, in assenza dei titoli abilitativi, in una zona agricola sottoposta a vincolo paesaggistico e ambientale, ricadente nel Parco Naturale Regionale di “Porto Selvaggio e Palude del Capitano”.

Sui due lotti di terreno, ritiene la Procura, era in corso di realizzazione un insieme di opere destinato a trasformare l’originario organismo edilizio, consistito in un vano garage, attraverso l’inserimento di porte e finestre e soppalcatura. Ed all’esterno, nuove edificazioni in calcestruzzo un ed un nuovo solaio di copertura.

Secondo il gip, emergerebbe un impatto volumetrico dei fabbricati, del tutto sproporzionato rispetto alla estensione del terreno agricolo adiacente inedificato.

Le indagini si sono avvalse dei sopralluoghi di Polizia Giudiziaria e del personale tecnico del Comune di Nardò, che avrebbero attestato un’abusiva trasformazione urbanistica. Inoltre, nel marzo del 2019, vennero emesse due ordinanze di sospensione dei lavori.



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