Si ammala di polmonite dopo il covid e deve sospendere terapia salvavita. Morta una settima paziente dell’oncologico

Il figlio, nei giorni scorsi, aveva sporto denuncia dopo il focolaio scoppiato al reparto di oncologia, che aveva coinvolto in modo grave la madre. Nella giornata di ieri, la giovane donna è deceduta.

Salgono a sette i decessi di pazienti che hanno contratto il covid all’oncologico del Vito Fazzi.

È deceduta la giovane donna del Basso Salento, le cui condizioni di salute si erano aggravate nelle scorse ore, dopo l’insorgere di una polmonite bilaterale.

Il figlio aveva sporto denuncia, dopo il focolaio scoppiato al reparto di oncologia, che aveva coinvolto in modo grave anche la madre, chiedendo alla magistratura che fosse fatta chiarezza sulla vicenda e verificate eventuali responsabilità del personale sanitario, in relazione al diffondersi del focolaio nel reparto di oncologia

La tragica vicenda, prima del decesso, veniva ricostruita nell’esposto presentato attraverso l’avvocato Serena Tempesta.

Un primo tampone eseguito all’ingresso ha dato esito negativo. Un secondo a cui si è sottoposta i primi di marzo, è risultato invece positivo.

Dopo aver contratto il covid, inizialmente senza sintomi particolari, le condizioni della giovane donna si sono aggravate a causa dell’insorgere di una polmonite bilaterale ed è stata trasferita al Dea. La paziente ha dunque dovuto interrompere la terapia salvavita per seguire quella farmacologica, al fine di guarire dall’infezione ai polmoni. Le sue condizioni sono divenute critiche e le è stato applicato il casco per favorire la respirazione artificiale.

Purtroppo, come detto, la paziente non c’è l’ha fatta ed è deceduta al Dea del “Vito Fazzi”.

Ricordiamo che al momento, si sono registrati complessivamente 23 contagi e 7 decessi. Sono 18 finora i pazienti contagiati e sale a cinque il numero degli operatori sanitari positivi al covid, mentre sono sette i pazienti deceduti dopo il contagio.

Intanto, nelle scorse ore, come atto dovuto a seguito di una serie di esposti, la Procura ha aperto un’inchiesta. Al non vi sono indagati e si procede per verificare la sussistenza del reato di diffusione di epidemia colposa. Alla luce degli ultimi decessi, si dovrà presumibilmente accertare se sia configurabile anche il reato di omicidio colposo.

Il fascicolo d’indagine è coordinato dal pubblico ministero Donatina Buffelli.



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