
Si difende dalle accuse, attraverso una memoria difensiva, il sindaco di Ruffano, per il quale la Procura ha chiesto la misura cautelare del carcere, nell’inchiesta su un presunto sistema illecito di aggiudicazione degli appalti pubblici, in cambio di favori personali. L’indagato, nell’interrogatorio preventivo di oggi, davanti al gip Stefano Sala del tribunale di Lecce, attraverso gli avvocati Luigi Corvaglia e Giancarlo Sparascio, ha depositato un documento di 40 pagine, in cui vengono respinte le contestazioni, punto per punto. In particolare, si legge nella memoria come “Cavallo fosse del tutto estraneo ai rapporti che erano intercorsi tra i fratelli Castrignano – trait d’union per la Procura con gli amministratori locali – e tutti gli altri soggetti interessati all’“intercettazione” dei diversi appalti pubblici”.
Antonio Rocco Cavallo è accusato di aver ricevuto dall’imprenditore Marco Castrignanò, nel mese di aprile 2022, somme di denaro contante. Non solo, anche lavori di ristrutturazione a titolo gratuito nella sede del comitato elettorale. Gli accertamenti hanno riguardato anche la procedura per l’affidamento di due bandi di gara, del valore complessivo di oltre 5 milioni di euro e i lavori di miglioramento delle aree del centro storico di Torre Paduli e largo San Rocco.
Invece, ieri, si sono difesi dalle accuse, rispondendo a tutte domande del gip e fornendo la loro verità durante l’interrogatorio, il sindaco di Maglie, Ernesto Toma (avvocati Roberto Sisto e Luciano Ancora) ed il vicesindaco Marco Sticchi (difeso dai legali Andrea Sambati e Luciano Ancora), ed il “primo cittadino” di Sanarica, Salvatore Sales (avvocato Vincenzo Blandolino), per i quali la Procura ha chiesto gli arresti domiciliari.
Ernesto Toma ha chiarito di non aver mai ricevuto alcuna utilità dall’imprenditore Castrignanò.
Nello specifico, il sindaco di Maglie ha difeso la legittimità degli atti amministrativi e ha prodotto documentazione a supporto di tale tesi difensiva.
Anche Marco Sticchi, assessore con delega all’Urbanistica, Verde Pubblico e Arredo Urbano, ha respinto ogni accusa.
Secondo l’ipotesi accusatoria, i due avrebbero ricevuto una serie di utilità dagli imprenditori Marco e Graziano Castrignanò, i quali volevano continuare ad occuparsi della manutenzione del verde pubblico. Toma avrebbe ricevuto, a titolo gratuito, una fornitura di piante e addobbi floreali in occasione del suo matrimonio. Marco Castrignanò ha risposto alle domande del giudice. Il fratello Graziano si è avvalso della facoltà di non rispondere.
I due indagati, per i quali la Procura ha chiesto il carcere, sono difesi dagli avvocati Francesco Vergine e Massimo Manfreda.
Anche Salvatore Sales, ha negato di avere stretto accordi corruttivi con l’imprenditore.
Dario Strambaci, (avvocato Luigi Casarano), a sua volta, ha negato le accuse di corruzione.
Sales e Strambaci sono accusati di aver agevolato gli imprenditori, mettendosi a loro disposizione in occasione delle gare. Sotto la lente del pm sono finiti gli appalti per l’abbattimento delle barriere architettoniche, per il centro di raccolta differenziata e i lavori per la mitigazione del rischio geomorfologico Ed entrambi avrebbero ottenuto, in cambio, il sostegno alle elezioni del 3 e 4 ottobre del 2021 e, dopo la vittoria, avrebbero ricevuto da Marco Castrignanò, sei casse di prosecco, oltre al pagamento del pranzo con 130 persone, in un ristorante a Otranto.
E sulla scorta delle dichiarazioni rese e delle memorie difensive, il giudice valuterà se emettere una misura cautelare o interdittiva per i 25 indagati, come richiesto dal pm Maria Vallefuoco.
Le accuse a vario titolo, sono: associazione per delinquere (contestata solo agli imprenditori), corruzione, falso, turbativa d’asta, frode, truffa.
Il collegio difensivo
Il collegio difensivo è completato dagli avvocati: Mario Antonio Blandolino, Arcangelo ed Alberto Corvaglia, Mario Coppola, Simone Viva.