Società dell’imprenditore Giancarlo Mazzotta. Il Tribunale sospende l’interdittiva antimafia

Ricordiamo che il 12 gennaio scorso, il provvedimento venne emesso dalla prefettura di Lecce, come disposto dal prefetto di Lecce Maria Rosa Trio.

Il Tribunale sospende le interdittive antimafia nei confronti di cinque aziende riconducibili all’ex sindaco di Carmiano Giancarlo Mazzotta.
Ricordiamo che il 12 gennaio scorso il provvedimento venne emesso dalla Prefettura di Lecce, come disposto dal prefetto di Lecce, Maria Rosa Trio.

Ora, attraverso tre ordinanze, la sezione “Misure di prevenzione” del Tribunale di Lecce (presidente Carlo Cazzella, relatore Pietro Errede, a latere Giovanni Gallo) ha riabilitato le società appartenenti a Pierluigi Mazzotta (Tiemme e Tiemme Beach), Dino Mazzotta (Mantour) e ad Hermes e Greta Mazzotta (Pgh Barone di Mare e Pgh Beach), rispettivamente titolari delle attività di gestione della struttura Eurogarden Village a San Foca, dello stabilimento balneare La spiaggetta a Porto Cesareo e della struttura Barone di Mare a Torre dell’Orso.

I giudici hanno dunque accolto il il ricorso degli avvocati difensori Saverio Sticchi Damiani, Paolo Spalluto ed Andrea Sambati, dopo la discussione in aula del 4 marzo scorso, quando il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia, Guglielmo Cataldi, diede parere contrario a concedere il controllo giudiziario: una procedura che consente alle società di proporsi nuovamente alle aministrazioni pubbliche, attraverso i suoi proprietari ma con il controllo sia di un giudice che di un amministratore giudiziario che hanno il compito di verificare la sussitenza o meno del pericolo di infiltrazioni mafiose.

La misura, occorre ricordare, viene concessa soltanto nell’ipotesi in cui il pericolo di contaminazione mafiosa ravvisato dalla prefettura sia ritenuto meramente occasionale e quindi superabile dall’impresa. Attraverso la sospensione della dell’interdittiva, vengono dunque salvaguardati tutti i posti di lavoro.

Nello specifico, il tribunale ha ritenuto che non sussista alcun collegamento stabile tra le imprese e la criminalità organizzata. Il Tribunale nell’ammettere le imprese al controllo giudiziario, con contestuale sospensione delle interdittive, ha chiarito come nel procedimento penale in cui è coinvolto Giancarlo Mazzotta (allo stato ancora pendente): “la fase processuale istruttoria ha già escluso ogni contatto di Mazzotta con esponenti malavitosi”, rilevando, peraltro, che in ogni caso, “tutte le condotte ascrivibili a Giancarlo Mazzotta da cui desumere, ad avviso del pubblico ministero, il pericolo di infiltrazione mafiosa sono comunque risalenti (prima del 2014) e ancora sub iudice, per cui oltre a difettare i dati della certezza e definitività processuale, difetta soprattutto il carattere dell’attualità delle esigenze di prevenzione. Lo stesso Pierluigi Mazzotta ha documentato in atti di aver più volte denunciato contro ignoti episodi di danneggiamento e di incendio, il cui ripetersi nel tempo escluderebbe contatti dello stesso con ambienti malavitosi che potrebbero fornire alle sue società adeguata tutela sul territorio”.

Il Tribunale ha inoltre riconosciuto l’assenza di qualsiasi precedente cioè di qualsiasi contatto per mafia nei confronti dei soci delle imprese, sottolineando come, in definitiva, è da “potersi reputare assolutamente occasionale un potenziale condizionamento delle società ovvero situazioni di contiguità o di agevolazione mafiosa”.

A margine della decisone del Tribunale, l’avvocato Saverio Sticchi Damiani ha dichiarato: “Tutte le società hanno deciso di sottoporsi spontaneamente alla vigilanza prevista dall’articolo 34 bis del codice antimafia per salvaguardare centinaia di posti di lavoro e dimostrare attraverso un controllo quotidiano la trasparenza e la legalità del proprio operato», il commento professore Sticchi Damiani alle ordinanze. «Il provvedimento dell’autorità giudiziaria, peraltro, ha l’effetto di sospendere l’interdittiva e, quindi, consente il mantenimento di tutte le autorizzazioni e concessioni in essere nel pieno rispetto della ratio della norma”.