Facevano timbrare il badge da colleghi compiacenti, sospese dal lavoro tre persone nel Distretto Socio-Sanitario di Gagliano

Altre 11, sempre dipendenti dello stesso Ente, sono state raggiunte da avviso di garanzia. Le indagini a opera dei Carabinieri del Nas.

Nella mattinata di oggi, i Carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazioni di Lecce, hanno dato esecuzione a un’ordinanza, emessa dal gip Angelo Zizzari, con la quale è stata disposta la “misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un Pubblico ufficiale”, per un periodo di otto mesi, nei confronti di tre persone.

Si tratta di: Maria Antonietta Preite, 53enne di Casarano, con  qualifica di coordinatrice infermieristica; Angelo Pirelli, 66enne di Castrignano del Capo, operatore tecnico specializzato esperto; Sergio Greco, 58 anni di Gagliano del Capo, collaboratore amministrativo professionale esperto

Sono indagate a piede libero altre 11 persone: F. B., 66 anni di Gagliano del Capo; C. B.,  64enne di Salve; S.P., 62enne di Tricase; M.A.D.P., 57enne di Salve; R.T.,  57enne di Presicce-Acquarica; M.C., 50enne di Tricase; M.R.S., 49enne di Castrignano del Capo; R.A.M, 66anni di Castrignano del Capo; S.R. 51 anni di Maglie; A.V., 63 anni di Salve; C.V.,  64 anni di Gagliano del Capo.

Si tratta di dirigenti medici, infermieri e impiegati amministrativi, tutti dipendenti della Asl di lecce, presso il Distretto Socio Sanitario di Gagliano del Capo, per numerosi episodi di assenteismo dal posto di lavoro.

L’indagine

L’attività investigativa a opera dei militari, coordinata dal pm Donatina Buffelli, si è sviluppata attraverso pedinamenti e immagini di videocamere, per un periodo di 10 mesi tra il 2021 e il 2022 e ha permesso di formulare l’ipotesi del reato di truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario nazionale e false attestazioni nei confronti di diversi dipendenti del Distretto, che avrebbero fatto timbrare il proprio badge, da altri colleghi, in modo da attestare la presenza in servizio in orari in cui, invece, sarebbero stati assenti, per ritardo o allontanamento anticipato – per questioni puramente personali – inducendo così in errore l’Amministrazione.

I destinatari dei provvedimenti

Le misure interdittive, hanno riguardato un’infermiera e due operatori con varie mansioni, mentre, tra gli altri indagati, compaiono due medici, altri infermieri, operatori e amministrativi con diversi incarichi (tecnici specializzati, assistenti, portieri e autisti).

Il procedimento verte ancora nella fase delle indagini preliminari, appena concluse, di conseguenza, nei confronti degli indagati, vige la presunzione di innocenza fino a eventuale sentenza di condanna passata in giudicato.



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