Dopo l’arresto del maggio scorso due fratelli minorenni rischiano di finire sotto processo. Il gup Silvia Minerva ha fissato l’udienza preliminare per il 27 gennaio. In quella sede, l’avvocato Francesco Maria De Giorgi dovrebbe chiedere la messa alla prova per entrambi.
I reati contestati, a vario titolo, sono minacce aggravate, detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti e tentata estorsione.
L’arresto
Il 6 maggio scorso, i Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni e della Stazione di Mesagne hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di Pier Luigi Rollo, 29enne leccese, ritenuto responsabile di concorso in tentata estorsione. Il provvedimento è stato notificato presso la casa circondariale di “Borgo San Nicola” a Lecce, dov’è detenuto per altra causa.
Oltre all’uomo, sono stati arrestati su ordinanza emessa dal Gip del Tribunale per i Minorenni di Lecce, due fratelli di Lecce, di 16 e 17 anni all’epoca dei fatti, che sono stati poi ristretti presso l’Istituto Penitenziario Minorile di Bari.
Nell’abitazione dei minori, a seguito di perquisizione, sono stati rinvenuti 41 grammi di marijuana. Il più piccolo dei due è stato rilasciato subito dopo l’udienza di convalida dell’arresto. L’altro, invece, dopo aver scontato la pena prima in carcere e poi in comunità, è tornato in libertà ma dovrà sottostare ad una serie di restrizioni.
I fatti
Secondo l’accusa rappresentata dal Pubblico Ministero Maria Crsitina Rizzo, i due minori, in concorso con il 29enne, detenevano illecitamente al fine di spacciarli, diversi quantitativi di marijuana. Non solo, poiché cedevano in più circostanze nel gennaio 2018, 25 grammi a un 48enne residente a Mesagne, dietro il pagamento della somma di 250,00 euro, versata dall’assuntore con due rate.
I tre indagati, inoltre, mediante minacce (anche attraverso diverse telefonate con i cellulari, seguite da messaggi) pretendevano dall’uomo un ulteriore pagamento dello stupefacente ceduto. Nella circostanza, minacciavano di sparargli con una pistola calibro 9, oltre a preannunciare il sequestro di un suo amico, al quale, se non avesse pagato, avrebbero tagliato un orecchio o un dito per recapitarlo via posta.
Dalle parole i tre sono passati ai fatti perchè hanno trattenuto contro la sua volontà il conoscente della vittima, minacciando di percuoterlo e di tagliargli un orecchio o un dito se il debitore non gli avesse consegnato la somma di 250 euro. Inoltre, Rollo in molte occasioni avrebbe minacciato la vittima sia con telefonate, che con messaggi intimidatori inviati attraverso WhatsApp.