Sarà una perizia balistica a far luce sulla dinamica della sparatoria avvenuta il 10 agosto scorso, quando un 21enne di origini albanesi esplose 18 colpi di mitra, nel centro di Gallipoli, all’indirizzo della ex compagna, della sorella di quest’ultima e dei suoi amici.
In mattinata, il gup Simona Panzera ha disposto una consulenza tecnica e nella prossima udienza fissata per il 27 giugno verrà nominato uno specialista. Il giudice ha già ammesso il rito abbreviato per Ibrahim Rudi, come richiesto dalla difesa, rappresentata dagli avvocati Simone Viva e Giuseppe Bonsegna. Inoltre, i due legali hanno depositato una perizia balistica di parte, a firma dell’ingegnere Luigina Quarta, al fine di dimostrare che non era sua intenzione uccidere, come si evincerebbe dalla traiettoria dei proiettili.
Ibrahim Rudi risponde delle accuse di tentato omicidio plurimo aggravato dalla premeditazione e detenzione e porto illegale di armi da guerra.
Ricordiamo che nel mese di gennaio, al giovane venne notificato un decreto di giudizio immediato a firma del gip Marcello Rizzo. Venne fissato il processo con rito ordinario per il 2 febbraio, davanti ai giudici in composizione collegiale. In seguito, i legali dell’imputato, hanno fatto richiesta di giudizio abbreviato.
Rudi venne raggiunto da un decreto di fermo a firma del pubblico ministero Maria Consolata Moschettini.
Secondo la Procura: “con una pluralità di azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso – si legge – Rudi compiva atti diretti in modo non equivoco a cagionare la morte della ex, della sorella e degli altri amici esplodendo 18 colpi di arma da fuoco, non riuscendo nell’intento per ragioni indipendenti dalla sua volontà”.
Ibrahim Rudi, nel corso dell’udienza di convalida del fermo, tenutasi ad agosto presso il carcere di Borgo San Nicola, davanti al gip Rizzo, ha affermato che non voleva uccidere nessuno.
Voleva solo “spaventare” il gruppo che è riuscito a trovare un riparo mentre sparava 18 colpi, ad altezza uomo, in via Kennedy, nel centro storico di Gallipoli.
Al termine dell’udienza, il gip ha convalidato il fermo e confermato il carcere.
Ibrahim Rudi si trova tuttora dietro le sbarre.
Due amici di Ibrahim Rudi sono invece indagati a piede libero per concorso in tentato omicidio e le loro posizioni sono state stralciate. E.C. ed S.L. (queste le loro iniziali) sono assistiti dagli avvocati Simone Viva e Giuseppe De Luca. E.C. avrebbe accompagnato Rudi sul luogo della sparatoria e avrebbe poi contattato telefonicamente S.L. per assicurare la loro fuga a bordo di un auto parcheggiata nelle vicinanze. Quest’ultimo avrebbe anche consentito ai due amici di rifugiarsi in un immobile a Novoli. Anche S.L. avrebbe agito animato da un movente di gelosia per la fine della relazione con una giovane presente al momento della sparatoria, messa in atto da Rudi.
