
Ritorna a piede libero, l’assistente capo di polizia penitenziaria arrestato nei mesi scorsi per una serie di pedinamenti, offese e minacce verso la ex.
Il Riesame ( Presidente Carlo Cazzella, relatrice Anna Paola Capano, a latere Pia Verderosa) ha revocato la misura degli arresti domiciliari per un 48enne della Grecìa Salentina.
I giudici hanno disposto comunque il divieto di avvicinamento alla abitazione della persona offesa.
L’uomo è difeso dall’avvocato Diego Cisternino che ha impugnato il provvedimento del gip Cinzia Vergine, che aveva rigettato l’istanza di sospensione della misura dei domiciliari.
In precedenza, dopo che l’imputato aveva ricevuto un decreto di giudizio immediato, infatti, il suo legale aveva “concordato” con il pm Giorgia Villa, il patteggiamento della pena ad 1 anno e 4 mesi (con sospensione della misura cautelare). Adesso sarà il gup a decidere se accogliere l’istanza, in data 25 marzo.
L’arresto
L’assistente capo di polizia penitenziaria, in servizio presso il carcere di Borgo San Nicola, è stato arrestato nel settembre scorso e condotto ai domiciliari, a seguito di un’ordinanza di misura cautelare.
Si tratta di un 48enne della Grecìa Salentina, a cui è stato disposto anche il sequestro in via preventiva dell’arma. Risponde dall’accusa di stalking.
Gli episodi contestati si sarebbero verificati a partire dal 2014 e fino a poco tempo fa.
Il Riesame ha revocato la misura degli arresti domiciliari ma disposto il divieto di avvicinamento alla abitazione della persona offesa.
L’uomo avrebbe agito, così, spinto dalla gelosia nei confronti della ex e dalla rabbia per la fine della relazione. Infatti si era separato dalla moglie proprio 6 anni fa.
Avrebbe, inoltre, proferito nei suoi confronti alcune frasi intimidatorie del tipo: “Se ti vedo con qualcun altro ti faccio fuori”. E poi, “ti tiro un pugno e ti faccio cadere tutti i denti”.
In alcune occasioni, avrebbe chiesto alle figlie, alcune informazioni sulla vita privata della mamma, per capire se avesse relazioni extraconiugali.
Inoltre, il 48enne avrebbe minacciato con una pistola il fratello della moglie che cercava di tutelarla.
Le indagini sono partite dopo una serie di denunce presentate attraverso l’avvocato Francesco Vergine.