
È accusato di aver minacciato lo zio di Lucio Marzo (quest’ultimo, assassino reo confesso della fiandazata Noemi Durini) e Fausto Nicolì finisce sotto processo.
In concomitanza con il processo di Appello a carico del 19enne di Montesardo, condannato anche in Appello a 18 anni ed 8 mesi di carcere, si è infatti svolta l’udienza preliminare per il 51enne di Patù.
In mattinata, il gup Sergio Tosi lo ha rinviato a giudizio e dovrà presentarsi il 16 ottobre prossimo, dinanzi al giudice monocratico Francesca Mariano, per l’inizio del processo. Inoltre, lo zio di Lucio Marzo si è costituito parte civile con l’avvocato Anna Maria Torsello.
L’imputato è accusato di stalking e lesioni personali ed è difeso dall’avvocato Luca Puce.
Le accuse
Le indagini hanno preso il via dalla denuncia presentata dal fratello del padre di Lucio. Gli episodi contestati si sarebbero verificati tra il 4 e l’11 giugno del 2018.
Secondo il pm Luigi Mastroniani, in più occasioni, Nicolì avrebbe minacciato di morte lo zio di Lucio. In una circostanza lo avrebbe anche colpito con calci e pugni, provocandogli una contusione allo zigomo. In un’altra occasione avrebbe anche cercato di investire con la macchina il figlio della vittima che si sarebbe però scostato prontamente evitando il peggio.
Fausto Nicolì nel mese di luglio del 2018 venne anche attinto da un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dallo zio di Lucio. Durante l’interrogatorio di garanzia dinanzi al gip, il meccanico ha risposto alle domande del magistrato, negando ogni addebito.
Anzi ha dichiarato di essere stato provocato, poiché accusato di un coinvolgimento nell’inchiesta sull’omicidio di Noemi e di aver subìto il danneggiamento della macchina. Nicolì presentò anche denuncia nei confronti dell’uomo.
Occorre ricordare che il meccanico di Patù era stato tirato in ballo da Lucio per l’omicidio di Noemi, attraverso una lettera consegnata ad un agente di polizia penitenziaria. Era stato iscritto nel registro degli indagati, come atto dovuto, con l’accusa di omicidio volontario. Il procedimento è stato però archiviato dal gip.