Stupro di gruppo, minacce di morte e percosse verso una parente? Inflitti 36 anni di reclusione

La donna, che era ospite di una coppia di coniugi, avrebbe subito negli anni, una serie di violenze da parte di vari componenti della famiglia, per ottenere il suo allontanamento da casa

Avrebbero violentato in tre una loro parente, dopo averla condotta in una località appartata.

Non solo, poiché a padre e figlio vengono contestati anche dei singoli episodi di stupro ed una sequela di minacce di morte e di aggressioni fisiche con la complicità di tre donne.
Al termine del processo e di una lunga camera di consiglio, il collegio della prima sezione (Presidente Fabrizio Malagnino) ha inflitto complessivamente oltre 36 anni di reclusione e nello specifico, le seguenti condanne: 16 anni e 9 mesi ad un 53enne del Nord Salento; 9 anni e 2 mesi al figlio 26enne e 9 anni e 3 mesi ad un loro parente, 34enne.
E poi, 4 mesi ad una 56enne; 8 mesi ad una 61enne e 6 mesi ad una 30enne.

Gli imputati rispondevano, a vario titolo ed in diversa misura, delle accuse di violenza sessuale di gruppo, violenza sessuale, stalking, minacce gravi, esercizio arbitrario delle proprie ragioni, violenza privata, lesioni personali.

Non solo, poiché il collegio ha disposto il risarcimento del danno in separata sede, in favore della vittima ed una provvisionale complessiva di circa 100 mila euro, in favore della vittima, che si era costituita parte civile con l’avvocato Maria Scardia.

In precedenza, il pm Luigi Mastroniani ha invocato la condanna di tutti gli imputati a pene elevate.

Il collegio difensivo composto dagli avvocati Daniele Scala, Federica Conte e Marco Pezzuto, una volta depositate le motivazioni della sentenza entro 40 giorni, presenterà ricorso in Appello.
I legali ritengono, infatti, che non sia emerso alcun riscontro alle accuse in fase d’indagine e durante il dibattimento.

L’inchiesta

I fatti contestati dalla Procura si sarebbero verificati tra il 2014 ed il 2016, in varie località del Nord Salento.

Nello specifico, la parente, una giovane donna che era ospite di una coppia di coniugi, avrebbe subito negli anni, una serie di violenze da parte di vari componenti della famiglia, per ottenere il suo allontanamento da casa.
Vengono contestati diversi episodi di percosse con calci e pugni, accompagnati da minacce di morte, in un’occasione con un coltello.

E poi, sono contestati ben quattro episodi di violenza sessuale. In due occasioni, il 53enne avrebbe stuprato la parente, minacciandola di ulteriori violenze, nel caso in cui avesse sporto denuncia.

Il figlio 26enne dell’uomo, invece, si sarebbe introdotto di nascosto nella stanza e l’avrebbe prima ferita con vari oggetti taglienti e poi costretta ad un rapporto sessuale, allo scopo di obbligarla a ritirare le denunce.

Infine, padre e figlio, assieme ad un altro parente, avrebbero costretto la donna salire in macchina e dopo averla condotta in una località di campagna, l’avrebbero violentata a turno, causandole anche una serie di lesioni su varie parti del corpo.



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