Tartaruga Caretta-Caretta salvata da un volontario dell’Amp, aveva un amo in bocca

Un volontario dell’Amp, Antonio Durante si è accorto della tartaruga Caretta caretta in difficoltà. Il rettile marino molto probabilmente sarà rimasto ingarbugliato in un palangaro. In bocca, infatti, aveva un amo da pesca.

Era il 6 marzo scorso quando un giovane, passeggiando sulla spiaggia di Riva degli Angeli a Porto Cesareo, si era imbattuto quasi per caso in un piccolo esemplare di tartaruga caretta caretta, in difficoltà. Sospinta sulla battigia forse dalle onde del mare causate dal maltempo di quei giorni, la piccola tartaruga marina molto probabilmente non sarebbe sopravvissuta se non fosse stata ritrovata e affidata alle cure del Centro specializzato di recupero nel Parco di Rauccio, a Lecce.

Capita sempre più spesso di assistere anche nel Salento ad uno dei più affascinanti momenti che madre natura possa regalare: quello della schiusa delle uova e della corsa delle piccole caretta-caretta, una specie molto comune nel mar Mediterraneo, appena spuntate dalla sabbia verso il mare. Altrettanto frequenti, purtroppo, sono i casi in cui questi rettili marini si ritrovano in difficoltà, a causa anche dell’uomo. Come è accaduto oggi, nell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo.

Questa volta, a trovare il rettile marino in evidente stato di difficoltà, è stato un volontario della stessa Amp, Antonio Durante, impegnato in un’attività lungo il litorale della Riserva cesarina. Il volontario, che si è subito accorto della gravità delle condizioni della tartaruga, non ha esitato a soccorrerla e a consegnarla alle cure dell’Area Marina Protetta.

La tartaruga, che aveva in bocca un amo da pesca, molto probabilmente sarà incappata accidentalmente ad un palangaro.  Il conseguente trauma ha fortemente debilitato l’animale che adesso necessità di appropriate cure.

«Dispiace veramente di cuore che a soccorrere l’animale sia stato un nostro volontario – commentano dal Consorzio di Gestione Amp di Porto Cesareoe non il proprietario dell’attrezzo da pesca. Ci auguriamo e speriamo che la sensibilità nei confronti delle specie protette, naturalmente cresca al più presto nelle coscienze dei pescatori e di tutti coloro che usufruiscono del lungo litorale costiere e del territorio ricadente nell’Amp di Porto Cesareo».

Come accade sempre in questi casi, si è subito attivata la macchina organizzativa che prevede di controllare lo stato della tartaruga, di misurarne la lunghezza ed il peso, oltre al trasporto nel Centro Specializzato di Recupero sito nel Parco di Rauccio a Lecce per le prime importantissime cure del caso.



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