Avrebbe cercato di rapinare una donna 60enne e l’anziano padre 90enne, mentre cenavano dentro casa. Al termine del processo per direttissima, celebratosi ieri mattina davanti al giudice Pietro Baffa, l’imputata Anna Vese, 47enne di Veglie, ha patteggiato a 2 anni ed 8 mesi di reclusione e 1400 euro di multa, per il reato di tentata rapina impropria.
Il Tribunale ha anche disposto la revoca della precedente sospensione della pena (per un altro episodio). E la trasmissione degli atti all’Inps in quanto la Vese percepiva il reddito di cittadinanza. Il patteggiamento è stato concordato dall’avvocato Andrea Starace, legale della donna, con il pubblico ministero Simona Rizzo. In una udienza precedente, il giudice Francesca Mariano aveva convalidato l’arresto e confermato la misura degli arresti domiciliari.
I fatti
I fatti risalgono allo scorso 21 agosto. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, la Vese si era introdotta nel piano superiore di una villetta di Porto Cesareo, approfittando del fatto che padre e figlia cenavano in quello inferiore. La 47enne nel frattempo si impossessava di vari preziosi, oggetti di bigiotteria e di un Ipad (per un valore di circa 3 mila euro) e li avvolgeva in un accappatoio.
La 60enne riusciva ad accorgersi della presenza della donna in casa, mentre scendeva le scale e cercava di bloccarla. Al termine della colluttazione, rimediava anche una serie di calci, pugni, graffi e minacce. Ad un certo punto, giungeva anche il padre che veniva colpito con violenza e spinto per terra, nel tentativo di fermarla.
Non solo, poiché i vicini di casa allertati dal frastuono giungevano nella villetta e si accorgevano di quanto stava accadendo. Venivano quindi chiamati i carabinieri che arrivati sul posto, procedevano all’arresto della donna che veniva ristretta ai domiciliari, come disposto dal pm di turno Simona Rizzo, con l’iniziale accusa di rapina impropria aggravata, poi riqualificata dal giudice in tentata rapina, come richiesto dalla difesa.
