Tentato omicidio a Galatina: Il Riesame conferma il carcere per l’agricoltore arrestato

Resta in Carcere l’agricoltore arrestato per aver sparato ad un operaio 27enne dopo una lite per la compravendita di un cavallo degenerata nel sangue

Il Riesame conferma il carcere per l’agricoltore arrestato nei giorni scorsi dopo avere sparato ad un operaio, presumibilmente per la compravendita di un cavallo. Il collegio (Presidente Pia Verderosa, relatore Antonio Gatto, a latere Anna Paola Capano) ha così rigettato il ricorso presentato dall’avvocato Donato Sabetta, legale di Angelo Baglivo, 37enne di Noha.

Il legale ha chiesto la revoca della misura cautelare del carcere chiedendo, quanto meno, che venisse sostituita con quella dei domiciliari, in virtù dello stato d’incensuratezza dell’indagato e della sua collaborazione in fase d’indagine. Angelo Baglivo risponde delle accuse di tentato omicidio e di porto e detenzione di arma clandestina e di arma comune da sparo.

I fatti

Il 14 novembre scorso, le lancette avevano da poco segnato le 14.30, quando i due si sono incontrati all’interno di una masseria di proprietà del padre di Baglivo, nelle campagne tra Noha e Cutrofiano, in contrada Sirgole. La discussione – per la compravendita di un cavallo – è diventata sempre più animata, fino a quando l’agricoltore ha impugnato la pistola calibro 7,65 e ha premuto il grilletto. G.G. (anche lui incensurato) è stato colpito in pieno viso, ma è scampato alla morte. Una volta soccorso, è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione del “Vito Fazzi” di Lecce.

L’interrogatorio

Angelo Baglivo è stato ascoltato, nei giorni scorsi, dal gip Simona Panzera, nell’ambito dell’udienza di convalida dell’arresto, presso la Casa Circondariale di Borgo San Nicola. L’arrestato ha risposto alle domande del giudice sostenendo che non era sua intenzione uccidere il 27enne.

Baglivo ha riferito che, dopo una ‘discussione’ per la compravendita di un cavallo, la situazione è degenerata. Il 37enne ha preso una pistola che aveva nella masseria ed è partito accidentalmente un colpo.

Il gip ha poi convalidato l’arresto e confermato la misura del carcere, come richiesto dal pm Alberto Santacatterina. Dai primi accertamenti investigativi sarebbe emerso che la pistola avesse un colpo già pronto “in canna”.

L’ascolto della vittima

L’operaio 27enne di Galatina, assistito dall’avvocato Angelo Greco, ha ricostruito la dinamica del grave fatto di sangue dinanzi ai carabinieri, presso l’ospedale dove si trova ricoverato. Ha affermato di essersi recato presso la masseria del padre di Baglivo, solo dopo aver saputo che quest’ultimo lo stava cercando con insistenza. Dunque, arrivato lì, ha trovato l’agricoltore adirato per il suo ennesimo rifiuto sulla vendita di un cavallo. Una questione già affrontata altre volte.

Baglivo, infatti, voleva acquistarlo per ragioni di agricoltura, mentre G.G. gli aveva già spiegato che per questioni burocratiche poteva cederlo solo per destinarlo al macello. Di fronte al diniego, Baglivo avrebbe preso la pistola dall’interno di un traino per cavalli per poi esplodere il colpo.

G.G., sarebbe però riuscito a telefonare ad uno zio che accorso sul posto lo avrebbe condotto in ospedale. Intanto, l’operaio sarà sottoposto, nei prossimi giorni, ad un delicato intervento chirurgico per la rimozione del proiettile.