Un segno “sospetto” sul collo di Stefania. Il fidanzato voleva anche strangolarla?

Un segno sul collo di Stefania, la studentessa di Tricase accoltellata dal fidanzato fa pensare che ci sia stato anche un tentativo di strangolamento.

Alcuni segni sul corpo di Stefania De Marco sollevano più di un interrogativo sulla dinamica del tentato omicidio. Le prime indagini avrebbero rilevato le tracce di una serie di coltellate alle spalle che le hanno perforato un polmone, ma anche un segno sul collo che fa sorgere l’inquietante ipotesi investigativa del tentativo di strangolamento.

Giorgio Vitali potrebbe avere accoltellato, ma anche afferrato con le mani Stefania, cercando di farle venir meno il respiro. Il gip Vincenzo Brancato, nell’ordinanza con cui ha convalidato l’arresto, fa cenno a tale dinamica che si sarebbe consumata nel bagno della casa dei nonni paterni della studentessa di Tricase.

La difesa di Vitali, invece, ritiene che i fatti siano andati diversamente. Il fidanzato di Stefania, in preda ad un raptus di gelosia, avrebbe aggredito la ragazza alle spalle ferendola con un coltello. Durante la colluttazione, l’avrebbe afferrata per il collo, per poi lasciarla immediatamente. Dunque, non vi sarebbe stato alcun tentativo di strangolarla.

Il ricorso della Procura

La Procura, intanto, ha presentato un ricorso dopo che il gip ha concesso i domiciliari a Vitali, pur convalidando l’arresto. Una decisione che ha indotto il pm Maria Rosaria Micucci e il procuratore capo Leonardo Leone De Castris ad impugnare l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari. Sarà adesso il Tribunale del Riesame a fissare l’udienza camerale. In quella sede, verrà stabilito se Vitali potrà restare ai domiciliari o dovrà tornare dietro le sbarre.

L’ordinanza del gip

Le esigenze cautelari sarebbero garantite anche con i domiciliari. È la motivazione del gip Vincenzo Brancato contenuta nell’ordinanza con cui ha convalidato l’arresto e accordato al 30enne di Castrignano del Capo una misura meno afflittiva, accogliendo la richiesta del suo difensore, l’avvocato Paolo Pepe. Il gip ritiene inoltre che alla luce del pentimento di Vitali e dello stato d’incesuratezza del giovane, non vi sia il rischio di reiterazione del reato e del pericolo di fuga.

I fatti

Il grave episodio si è verificato domenica sera, intorno alle 23, a Morciano di Leuca. Le indagini sono condotte dai militari della Compagnia di Tricase, comandati dal Capitano Alessandro Riglietti e dagli uomini della stazione di Salve. Nonostante sia ancora in prognosi riservata, Stefania non sarebbe in pericolo di vita.



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