Tenta di impiccarsi all’interno della cella, tragedia sfiorata nel carcere di “Borgo San Nicola”

Il tentativo di suicidio a opera di una detenuta di origine nigeriana, nella giornata di ieri. C’è stata anche una rissa e un detenuto ha appiccato il fuoco alla cella.

Il 25 aprile un detenuto che ha appiccato il fuoco all’interno della sua cella; il 26 l’aggressione con calci e pugni nei confronti di un’ispettrice della Polizia Penitenziaria e ieri una rissa, un altro incendio e un tentativo di suicidio. Tre eventi critici avvenuti in una solo giornata presso il carcere di Lecce che fanno salire il livello di attenzione a “Borgo San Nicola.

La rissa è avvenuta all’interno del Reparto R2, dove, un gruppo di detenuti di varia nazionalità, hanno dato il via a una zuffa, solo il pronto intervento degli agenti, che sono riusciti a riportare la calma, ha evitato il peggio. Agli autori della scazzotta, che hanno riportato danni di lieve entità, sono state prestate le cure del caso.

Il secondo caso è avvenuto sempre presso lo stesso reparto. Qui un detenuto di origini leccesi, ha incendiato il materasso della propria cella, con il fumo che si è propagato in tutta la zona. Anche in questo caso sono intervenuti i poliziotti penitenziari che hanno spento le fiamme, evacuato per qualche ora la sezione per consentire la messa in sicurezza e chiuso la stanza in quanto non più agibile. Un agente è rimasto lievemente intossicato ed è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari dell’Ospedale Vito Fazzi.

L’ultimo episodio ha riguardato una detenuta di origine nigeriana, ristretta presso il reparto C3. La donna, infatti, ha cercato di impiccarsi all’interno della propria cella e solo il pronto intervento del personale del penitenziario ha evitato il peggio strappandola alla morte. La detenuta, dopo essere stata tratta in salvo, è stata trasferita in ospedale, dove, è stato richiesto il Trattamento sanitario Obbligatorio.

“Ringrazio ancora una volta gli agenti di Polizia Penitenziaria”, ha affermato il Segretario Regionale di Osapp, Ruggiero Damato. “Persone con grande umanità, senso dello Stato e abnegazione nei confronti del loro lavoro. Per garantire questo servizio sono costretti a sottoporsi a turni che vanno ben oltre l’orario ordinario. La Dirigenza della Polizia Penitenziaria deve prendere coscienza di questa situazione e adesso più che mai, è necessario sedersi tutti intorno a un tavolo e dare vita a una riforma normativa, prima che accada qualcosa di irreparabile”.