Processo “Astrolabio” su traffico internazionale di migranti. Il giudice infligge oltre 70 anni di carcere

L’operazione è culminata il 19 gennaio del 2022 con 22 ordinanze di custodia cautelare in Italia, eseguite dai militari della Guardia di Finanza di Lecce.

Si conclude con 9 condanne per oltre 70 anni di carcere il processo con rito abbreviato (consente lo sconto di pena di un terzo) sulla maxi inchiesta “Astrolabio”, riguardante un traffico internazionale di migranti. Nella giornata di oggi, il gup Angelo Zizzari, presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, ha emesso la sentenza per i nove imputati.

Il giudice ha inflitto la condanna alla pena di 13 anni e 6 mesi di reclusione, per Alaa Qasim Rahima, detto Abu Al Hawl, di origine irachena considerato uno dei capi dell’associazione. Per il fratello, Omar Qasim Rihima (alias Rahima) è invece arrivata la condanna a 8 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione.

Il gup Zizzari ha inflitto altre sette condanne con pene comprese tra i 5 anni, 7 mesi e 3 giorni ed i 12 anni, 10 mesi e 20 giorni di reclusione, per i rimanenti imputati.

In una scorsa udienza si è tenuta la requisitoria del pm Carmen Ruggiero della Direzione distrettuale antimafia. La pubblica accusa aveva chiesto nove condanne con pene fino a 14 anni di reclusione.

Gli imputati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Simone Viva e Massimiliano Aquaro. I legali, una volta depositate le motivazioni della sentenza, potranno presentare ricorso in Appello.

L’operazione “Astrolabio” è culminata il 19 gennaio del 2022 con 22 ordinanze di custodia cautelare in Italia, eseguite dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Lecce.

Le indagini hanno permesso di appurare l’arrivo sul territorio nazionale di 1.120 migranti irregolari e vennero identificati 26 presunti scafisti. Furono complessivamente denunciate ben 52 persone.

L’operazione ha permesso di sgominare un’associazione per delinquere (articolata in quattro cellule) finalizzata al traffico di migranti aggravato dalla transnazionalità, provenienti da varie zone del mondo, attraverso i territori della Turchia, della Grecia e dell’Albania, verso le coste salentine e da queste verso altri paesi europei, come destinazione finale.
I migranti pagavano per il trasporto dai 6.000 ai 10mila euro, attraverso il sistema “Hawala” (detto metodo “Safari”), un vero e proprio sistema bancario abusivo di trasferimento di denaro, basato su una vasta rete di mediatori localizzati in varie zone dell’Unione Europea.