Un litigio e qualche parola di troppo avrebbero trasformato quello che all’inizio sembrava un drammatico incidente stradale in un vero e proprio omicidio. Teatro della tragedia in cui ha perso la vita Franco Amati, un pasticciere 67enne di Lecce, con la passione per il ciclismo, è una stradina secondaria che da Casalabate conduce alla vicina Squinzano, non lontano da Torre Rinalda. Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 14.30.
Questi i fatti così come sono stati ricostruiti. I ciclisti stavano percorrendo la zona di campagna quando, improvvisamente, sarebbero stati sorpassati a forte velocità da un’auto, forse una Fiat 500, condotta da un uomo. Spaventati per la tragedia evitata, i malcapitati avrebbero rimproverato l’automobilista per l’imprudenza commessa, non immaginando che così facendo avrebbero innescato la miccia della follia.
Il conducente, infatti, ha volutamente invertito il senso di marcia e dopo averli travolti si è dileguato come se nulla fosse. Per Amati non c’è stato nulla da fare. Quando un’ambulanza del 118 ha raggiunto il luogo dell’incidente, i sanitari a bordo non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Il cuore del 67enne aveva smesso di battere, probabilmente a causa della gravità delle ferite. Troppo violento l’impatto con il terreno dopo essere stato sbalzato dalla sella della sua bicicletta.
L’amico ciclista – Ugo Romano, di 62 anni – rimasto anche lui coinvolto nel sinistro, è stato immediatamente trasportato all’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce dove è arrivato in codice rosso. Le sue condizioni sarebbero gravi, ma fortunatamente non sarebbe in pericolo di vita.
Sul posto sono intervenuti in men che non si dica anche i carabinieri che dopo aver effettuato in loco tutti i rilievi di rito si sono messi sulle tracce dell’auto pirata. Si cerca, come detto, una macchina modello Fiat di colore scuro.
Sul posto sono interventuti anche gli uomini della scientifica.
Tuttavia è durata poche ore la fuga del presunto killer, dell’uomo che si sarebbe reso responsabile del gesto criminale. Si tratta di Andrea Taurino rentaquattrenne di Squinzano ma residente a Casalabate, volto già conosciuto alle Forze dell'Ordine, l'uomo è stato arrestato in serata in una zona non distante dal teatro della drammatica vicenda.
La macchina investigativa si era immediatamente messa in moto subito dopo l’episodio avvenuto nelle primissime ore del pomeriggio. Immediatamente erano stati allestiti alcuni posti di controllo e di blocco sulla litoranea leccese e nelle strade limitrofe per controllare ogni veicolo sospetto, tenuto conto che era conosciuto il colore del veicolo che aveva investito e ucciso il ciclista salentino. Ma la svolta è avvenuta in serata. Ed è stato proprio grazie al dettaglio del colore dell'automobile che si è arrivati all'uomo arrestato. L'auto pur essendo in uso del 34enne non sarebbe intestata a lui ma ad un cittadino di nazionalità non italiana, cosa che nei momenti successivi all'arresto aveva fatto pensare che il presunto killer fosse straniero.
Ma a breve ogni pezzo del tragico puzzle sarà messo a posto.
